Canada-India, diplomazia e tensioni Ottawa accusa Nuova Delhi di ingerenze persistenti

Canada accusa l’India di interferenze nonostante la ripresa dei rapporti diplomatici

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Nonostante il riavvicinamento diplomatico tra Canada e India, il servizio di intelligence canadese (CSIS) lancia l’allarme: le attività di interferenza da parte dell’India sul territorio canadese continuano.

Il 13 giugno, il CSIS ha presentato al Parlamento il suo rapporto annuale in cui si evidenzia come funzionari indiani e loro “agenti indiretti” operino attivamente in Canada nel tentativo di influenzare comunità e politici locali. Quando queste azioni sono condotte in modo nascosto, ingannevole o intimidatorio, vengono classificate come interferenze straniere.

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Secondo il documento, tali attività mirano a orientare la posizione del Canada su temi cruciali per l’India, in particolare riguardo al movimento secessionista Sikh che sostiene la creazione di uno Stato indipendente chiamato Khalistan. Questo movimento, molto attivo in alcune comunità canadesi, è da tempo nel mirino del governo indiano, soprattutto dopo l’attentato del 1985 contro un volo Air India, attribuito a militanti separatisti sikh canadesi.

Il rapporto arriva in un momento delicato: proprio questa settimana, il nuovo primo ministro canadese Mark Carney ha incontrato il premier indiano Narendra Modi durante il vertice G7 in Alberta. I due leader hanno deciso di riprendere le relazioni diplomatiche, rimaste congelate dal 2024, quando sei diplomatici indiani, incluso l’alto commissario, furono espulsi per non aver collaborato con un’indagine della polizia canadese.

Quell’indagine riguardava l’omicidio del leader sikh Hardeep Singh Nijjar, ucciso nel 2023 a Surrey, in British Columbia. Le autorità canadesi hanno accusato quattro cittadini indiani di omicidio premeditato. La RCMP (la polizia federale) continua a indagare, mentre la comunità sikh in Canada chiede giustizia. Il gruppo “Sikhs for Justice” ha sollecitato Carney a chiarire pubblicamente se abbia o meno discusso del caso con Modi.

Il governo canadese ha ribadito il proprio impegno contro ogni tipo di interferenza straniera. Il ministro della Sicurezza pubblica Gary Anandasangaree ha affermato che “nessun paese straniero può permettersi di commettere omicidi sul nostro territorio, né direttamente né per interposta persona”.

Intanto, la deputata Jenny Kwan del NDP ha chiesto al governo di sospendere ogni collaborazione in materia di sicurezza e intelligence con l’India, accusando Ottawa di “minare i diritti umani e lo Stato di diritto” con la ripresa dei rapporti diplomatici. Anche il premier della Columbia Britannica, David Eby, ha chiesto che la gang criminale indiana guidata da Lawrence Bishnoi, ritenuta legata agli attacchi contro attivisti sikh in Canada, venga inserita nella lista dei gruppi terroristici.

Il governo federale non ha ancora ricevuto una richiesta formale, ma Anandasangaree ha assicurato che la valutazione di tali minacce è continua e che ogni decisione sarà presa in base ai criteri previsti dal codice penale.

Fonte – nationalpost

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