REGGIO EMILIA – Le consigliere regionali del Partito Democratico, Elena Carletti e Laura Arduini, hanno presentato un’interrogazione all’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna per chiedere l’intervento della Regione sul caso delle lavoratrici della Manifattura San Maurizio, stabilimento del gruppo Max Mara.

Lo sciopero, andato in scena il 21 e il 23 maggio, il primo in oltre quarant’anni, ha coinvolto più di 200 dipendenti, in gran parte donne. Le lavoratrici denunciano ritmi produttivi eccessivi, pressioni individuali, l’assenza di confronto sindacale e la mancata applicazione del contratto collettivo nazionale. Alcune segnalano anche episodi di comportamenti sessisti da parte di figure interne all’azienda.
«Il coraggio di queste lavoratrici merita ascolto e risposte concrete», dichiarano Carletti e Arduini. «Non possiamo accettare che, nel 2025, diritti fondamentali siano messi in discussione. La Regione deve farsi carico di questa situazione.»
Le due consigliere chiedono alla Giunta regionale di attivare un tavolo di confronto con sindacati, Ispettorato del lavoro e altri enti competenti. L’azione si richiama anche alla Legge regionale 6/2014, che tutela l’occupazione femminile e promuove la parità di genere nei luoghi di lavoro.
Questo episodio non è solo una vertenza sindacale. È un simbolo di come i diritti delle donne nel mondo del lavoro siano ancora, troppo spesso, vulnerabili. La questione tocca direttamente il tessuto produttivo e sociale del nostro territorio, storicamente legato alla moda e al manifatturiero. La politica ha il dovere di non voltarsi dall’altra parte: sostenere queste lavoratrici significa difendere l’identità civile ed economica di Reggio Emilia.
ET.