Nell’ultima seduta del Consiglio comunale di Guastalla, che si è tenuta il 26 settembre scorso, è stata messa in discussione all’ordine del giorno una interpellanza presentata dal gruppo consiliare Avanti Guastalla sul rapporto in essere tra la cooperativa La Dimora d’Abramo e il Comune di Guastalla. Dopo la lettura dell’interpellanza da parte del consigliere Francesco Benaglia, la parola è passata ad Alessandra Medici, assessore al Welfare e alle Pari Opportunità, che ha illustrato il contratto di appalto triennale 2021-2023 tra il Comune e La Dimora d’Abramo, l’oggetto e le finalità dell’appalto e i dati del progetto SAI (sistema di accoglienza e integrazione) aggiornati a settembre di quest’anno (vedi più sotto).
Medici ha riferito che il suo assessorato e i servizi sociali comunali controllano periodicamente la gestione dell’accoglienza da parte della Cooperativa e che anche il Ministero dell’Interno (che finanzia il progetto SAI) a fine agosto 2023 è venuto a fare il sopralluogo annuale, come stabilisce la legge, per la valutazione del progetto.
“La funzionaria del Ministero ha visitato gli appartamenti, parlato con gli ospiti e ha partecipato ad una riunione di equipe alla presenza dell’ente gestore (Dimora d’Abramo) e del Comune di Guastalla (Servizi Sociali), complimentandosi alla fine per la qualità del servizio e la gestione dell’accoglienza, per gli alloggi ben curati e la convivenza pacifica tra le persone, diverse per provenienza geografica e tradizioni culturali, religiose e sociali”.
Esiste un fondo destinato agli enti locali per la gestione dell’integrazione e dell’accoglienza dei migranti. Viene pertanto fatta una gara d’appalto per individuare un ente gestore che abbia le competenze e l’esperienza per poter gestire il fenomeno. Attualmente a Guastalla ci sono 35 posti e 29 persone ospitate alle quali si offrono vitto e alloggio, un piccolo pocket money per i biglietti dell’autobus, accoglienza e servizi per l’integrazione, accompagnamento al lavoro e alla conoscenza dei servizi sociosanitari, insegnamento della lingua italiana all’interno della scuola e tante altre attività.
Le persone che partecipano al progetto Sai godono della protezione speciale, ossia non sono dei rifugiati ma, grazie a questo status speciale possono lavorare – e molti di loro lavorano, fanno dei tirocini, hanno contratti di lavoro – possono stipulare contratti di affitto e molti di loro alla fine del percorso scelgono di andare ad abitare con dei connazionali in appartamenti condivisi. Molti di questi migranti sono perfettamente sono perfettamente inseriti nel tessuto sociale del territorio, alcuni lavorano durante il giorno e la sera frequentano corsi di italiano o laboratori di informatica. Sono tutti uomini giovani, 29 appunto, ma nel corso del triennio sono stati 96 i beneficiari di questo progetto.Gli appartamenti che li ospitano sono collocati: 6 in via Anna Frank, 3 in via Andrea Costa e 1 in Galleria Gonzaga.
Il contratto di appalto scade il 31.12.2023 e probabilmente ci sarà una proroga da parte del Ministero, verrà fatta nuovamente l’assegnazione delle risorse e successivamente la gara d’appalto per individuare l’ente gestore.
Anche la sindaca Camilla Verona è intervenuta in merito ai minori non accompagnati, sottolineando la situazione di emergenza assolutamente eccezionale di questo momento.
“Da maggio abbiamo un flusso ininterrotto e incessante di migranti che arrivano a Lampedusa e da qui si distribuiscono in modo spontaneo senza regole precise. Ora l’emergenza si è fatta molto più forte per la presenza dei minori non accompagnati che nel solo Comune di Reggio Emilia sono 205, accolti attraverso i canali ufficiali di Questura e Prefettura e poi presi in carico dai servizi sociali di Reggio Emilia. Vengono accolti anche in un albergo in attesa di essere accolti nelle case di comunità. Se pensiamo che il Comune di Milano ne ha in carico 1500, ci rendiamo conto delle proporzioni del fenomeno nella nostra provincia. Al momento i minori non accompagnati presenti a Guastalla sono 2 e il nostro intento è quello di fare un’accoglienza diffusa per evitare di centri di raccolta. La pressione molto forte e le difficoltà sono notevoli. Anche perché si tratta di minorenni maschi, intorno ai 16-17 anni, che non sanno l’italiano e vengono da terribili esperienze di vita. L’intento dei sindaci dell’Unione Bassa Reggiana, e mie in prima persona, è appunto di assicurare una accoglienza diffusa per evitare delle presenze di 10-15 ragazzini tutti nello stesso luogo come vorrebbero le teste che comandano sopra di noi. Ci stiamo impegnando al massimo. I due minori ora si trovano presso due case-famiglia. Non sappiamo i tempi dell’accoglienza, quanto tempo devono rimanere, né i termini economici, i soldi a disposizione e le spese. Ma ce la mettiamo tutta per garantire la giusta accoglienza”.
Alla fine degli interventi, il consigliere Benaglia ha ringraziato dichiarandosi soddisfatto delle risposte.
Qui di seguito i dati del PROGETTO SAI ORDINARI GUASTALLA
DATI QUANTITATIVI SULLA POPOLAZIONE E STRUTTURE
Alla data odierna il progetto SAI ordinari di Guastalla ospita 29 beneficiati in 10 strutture nel comune di Guastalla, di cui 2 persone facenti parte di un nucleo monogenitoriale che verrà trasferito entro fine anno in altro territorio (Scandiano). I posti finanziati sono comunque 35 per uomini adulti e 4 per nuclei familiari. Questi ultimi termineranno il 31/12/23.
Di seguito un grafico rappresentate le nazionalità dei beneficiari accolti al 18/09/2023 presso il SAI ordinari di Guastalla:
Le nazioni di origine degli accolti prevalenti sono la Nigeria, Mali e Pakistan.
Alla data odierna non ci sono più accolti richiedenti asilo in fase di ricorso, dal momento che tutte le persone che si trovavano ancora in quella fase giurisdizionale ad inizio anno 2023 hanno ottenuto una forma di protezione. Di seguito il grafico con la suddivisione dei permessi di soggiorno degli attuali accolti:
La forma di protezione prevalente allo stato attuale è la protezione speciale.
La popolazione ospite è giovane, dal momento che le età prevalenti sono quelle tra i 26-30 anni e tra i 21-25 anni come da grafico sottostante nel triennio 2021-2023:
formazione e riqualificazione professionale e inserimento lavorativo
Nel triennio 2021-2023 è stata proposta un’offerta formativa abbastanza ampia e di interesse per i beneficiari, che spazia dalle competenze trasversali (informatica, competenze per la ricerca lavoro, cultura aziendale italiana per stranieri, sicurezza lavoro) a competenze specifiche in diversi ambiti professionali (logistica, meccanica, etc.). I corsi attivati con maggiore frequenza nel triennio 21-23 riguardano sicurezza sul lavoro, carrello elevatore e saldatura realizzati in collaborazione con alcuni enti formativi del territorio, in particolare CFP, Fondazione Simonini, Area Formazione, Paderni, Coop. Sociale Il Bettolino.
Nel corso dell’ultima annualità ci sono state molte assunzioni (30 contratti di lavoro) e 8 persone inserite in percorsi di tirocinio miranti alla futura assunzione. Altri 9 tirocini non hanno avuto seguito. La maggioranza delle persone dimesse nel triennio 21-23 avevano in essere un contratto di lavoro. I settori prevalenti sono quelli dell’industria/metalmeccanica/saldatura e logistica. Non sono mancate persone che hanno lavorato in ambito della ristorazione e come operatori ecologici.
apprendimento lingua italiana e orientamento all’inserimento sociale
I corsi proposti dalla scuola SAI sono divisi in tre aree: corsi di livello (alfabetizzazione, A1, A2, B1); corsi tematici (ricerca lavoro, lettura, italiano e autonomia, parlato, lezioni individuali) e corsi per il conseguimento di un attestato (corsi per lo studio della patente e per l’ottenimento di una certificazione linguistica: CELI o CILS, livelli A2 e B1). Nel 2021 le lezioni di italiano si sono svolte in modalità a distanza sulla piattaforma Zoom a causa della pandemia di COVID-19 tranne che per un ristretto gruppo di beneficiari con un livello linguistico Pre-A1 (alfabetizzazione). Dal mese di marzo 2022 tutti i corsi di italiano sono tornati in presenza rimanendo da remoto alcuni corsi tematici per favorire l’apprendimento e la frequenza dei beneficiari lavatori.
A partire dal mese di ottobre 2022, alcune classi si sono svolte in presenza della sede di Guastalla con un insegnante preposto della scuola interna del SAI, svolgendo sia corsi individuali che di gruppo, modalità in essere tutt’oggi. A partire dal 2022 sono state svolte uscite didattiche, organizzate dalla scuola SAI che hanno visto il coinvolgimento dei beneficiari dei SAI di Reggio Emilia, Guastalla e Unione Tresinaro Secchia.
Nel 2022 è stato possibile riprendere ad organizzare numerose attività di socializzazione e di sensibilizzazione sul territorio, ridotte al minimo nei due anni precedenti a causa della pandemia di COVID-19. Attraverso una sempre più amplia collaborazione, in particolare con l’organizzazione di Volontariato “Un bambino per amico odv”, l’equipe è riuscita ad organizzare numerose attività di socializzazione nel territorio che hanno contributo a fare conoscere maggiormente il territorio agli accolti e sviluppare reti sociale nel contesto di Guastalla e zone limitrofe. Le attività hanno portato alla realizzazione di alcuni laboratori tematici rilevanti tra cui un laboratorio di cucina presso il Centro Sociale I Maggio di Guastalla, in collaborazione con ACAT e Un Bambino per Amico odv- progetto Ubuntu è stato realizzato un laboratorio di informatica base. Di recente è stato realizzato un laboratorio di ciclo meccanica in collaborazione con Raggi Resistenti di Luca Gandolfo di Reggio Emilia.
orientamento ed inserimento abitativo
Nel triennio 2021-2023, in fase di dimissione dal progetto n. 21 hanno reperito un alloggio con regolare contratto di affitto condiviso in fase di dimissione dal progetto. La restante parte n. 41 persone hanno trovato alloggio in autonomia presso connazionali, conoscenti, amici, parenti nel territorio nazionali. La maggioranza è rimasta nei territori di Gualtieri, Santa Vittoria, Novellara e Guastalla e zone limitrofe, altri si sono recati in altre città sul territorio nazionale. 4 persone sono andate all’estero. Di 5 persone non si è conoscenza della sistemazione reperita in fase di dimissione dal progetto SAI, non avendo condiviso il percorso di uscita.