L’amministratore delegato di iren deve essere rimosso. e subito. Mentre la giustizia fa il suo corso il quadro etico che emerge dalle intercettazioni è incompatibile con la funzione di direzione in una partecipata pubblica.
Per Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’autorità portuale ligure, arrestato per il reato di corruzione, ci auguriamo che la giustizia, oltre a portare piena luce su un sistema marcio nel rapporto fra esponenti della politica ligure, in primis il Presidente della Regione, e i poteri forti del mondo industriale e commerciale, faccia il suo corso rapidamente come ci auguriamo per chiunque.
Necessario e giusto aver tolto subito allo stesso tutte le deleghe ricoperte come Amministratore delegato di Iren, per garantire la continuità aziendale.
Necessario ma non più sufficiente.
Infatti, dalle scarne intercettazioni fino ad ora rese note dai mezzi di informazione, emerge senza alcuna ombra di dubbio una condotta morale ed etica tale da essere incompatibile con il governo di una partecipata a maggioranza pubblica.
Terminati i gradi di giudizio la giustizia dirà se i reati contestati che hanno portato all’arresto del Signorini saranno confermati con le conseguenti responsabilità dello stesso.
Ma esiste anche il dovere morale ed etico di avere comportamenti idonei a rivestire il massimo incarico in una partecipata dei Comuni, ovvero dei cittadini.
Alessandro Marzolino
Le intercettazioni, inoppugnabili, confermano l’assenza della benché minima etica svaporizzata fra regali, soggiorni, orologi, trattamenti estetici ed altro ancora.
Invitiamo, pertanto, i soci di Iren a chiedere la cessazione del rapporto con l’attuale Amministratore delegato.
Ma pensiamo anche che sia il momento di porsi delle domande sulla opportunità di continuare a concedere a Iren la gestione dei beni e servizi comunali, dal teleriscaldamento alla raccolta dei rifiuti. Iren è una società quotata in borsa, che ha nella distribuzione di profitti uno scopo imprescindibile e, a meno di apparire come inguaribilmente ingenui, partecipa ad un modello economico in cui la corruzione e il conflitto di interessi è endemica. Non si tratta di esprimere giudizi morali ma di compiere scelte politiche. Non è né un compito né una opportunità per una amministrazione comunale essere socia in una spa quotata in borsa. È quindi il tempo di valutare l’uscita da Iren e la rivalutazione della nostra “vecchia” Agac come società a cui dare in concessione la gestione dei servizi pubblici locali.
Alessandro Marzolino: Candidato al Consiglio Comunale Per SIC! Sinistra In Comune