"Pane, non bombe!": Medici americani manifestano al Congresso per Gaza

“Pane, non bombe!”: Medici americani manifestano al Congresso per Gaza

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Washington, 1 maggio 2025 — Un gruppo di medici statunitensi del collettivo Doctors Against Genocide (Medici contro il genocidio) ha protestato mercoledì davanti al Congresso degli Stati Uniti per chiedere un cessate il fuoco immediato e permanente nella Striscia di Gaza, denunciando la catastrofe umanitaria in corso. A riportarlo è l’agenzia Anadolu.

"Pane, non bombe!": Medici americani manifestano al Congresso per Gaza
“Pane, non bombe!”: Medici americani manifestano al Congresso per Gaza

Durante la manifestazione, i medici hanno esortato i parlamentari a fermare l’assedio israeliano, far entrare aiuti umanitari e garantire cibo e cure per milioni di palestinesi, tra cui circa un milione di bambini, che stanno affrontando fame, malattie e morte. Pane, non bombe! e Fate mangiare i bambini! gridavano, sventolando pagnotte davanti al Hart Building, uno degli edifici del Senato.

La dottoressa Karameh Kuemmerle, neurologa pediatrica di Boston, ha dichiarato: “La malnutrizione forzata, la fame e l’attacco deliberato al sistema sanitario da parte del governo israeliano stanno aggravando la crisi, mettendo a rischio la vita di decine di migliaia di bambini e prefigurando una possibile eliminazione di massa della popolazione di Gaza.”

Il 18 marzo scorso l’esercito israeliano ha ripreso l’offensiva militare, rompendo la tregua raggiunta il 19 gennaio con Hamas, che prevedeva anche uno scambio di prigionieri.

La dottoressa Brennan Bollman, appena rientrata da una missione a Gaza, ha parlato di “otto settimane senza alcun aiuto né cibo”. “I miei colleghi palestinesi in ambito sanitario hanno mostrato un’umanità e una dedizione che vanno oltre il coraggio. Molti hanno perso familiari e sono tornati a lavorare il giorno dopo,” ha raccontato, chiedendo la fine immediata del blocco, definendolo “illegale e moralmente inaccettabile.”

Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite ha annunciato la scorsa settimana che le scorte alimentari a Gaza sono esaurite a causa del blocco totale imposto da Israele. Dal 2 marzo, infatti, sono chiusi tutti i principali valichi di accesso alla Striscia: Kerem Shalom, Zikim ed Erez.

Secondo le autorità locali, dal 7 ottobre 2023 più di 52.300 palestinesi sono stati uccisi, la maggior parte donne e bambini, a causa dell’intensificarsi dell’offensiva israeliana.

La Corte Penale Internazionale ha emesso a novembre 2024 mandati di arresto contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant, accusati di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Parallelamente, Israele è sotto processo presso la Corte Internazionale di Giustizia con l’accusa di genocidio per la sua condotta a Gaza.

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