Dacca mette al bando l’Awami League: il governo Yunus chiude i conti con l’era Hasina
Dacca – Il governo provvisorio del Bangladesh ha ufficialmente vietato tutte le attività dell’Awami League, il partito dell’ex primo ministro Sheikh Hasina, deposta nel 2024, invocando ragioni di sicurezza nazionale. La decisione è stata presa sabato sera, sulla base della legge antiterrorismo, ed è destinata a rimanere in vigore fino al completamento del processo contro il partito e i suoi dirigenti.

La mossa arriva dopo giorni di proteste di piazza, guidate dalla National Citizen Party, una formazione studentesca nata durante la rivolta popolare che l’anno scorso ha portato alla caduta di Hasina. Alle manifestazioni si sono uniti anche partiti islamisti e di destra, tra cui Jamaat-e-Islami, chiedendo che l’Awami League venisse classificato come “organizzazione terroristica”.
Processo collettivo per “crimini di Stato”
Il governo ha inoltre modificato la legge sul Tribunale per i Crimini Internazionali (ICT Act), introducendo la possibilità di processare non solo singole persone, ma interi partiti e organizzazioni. Questo apre la strada a un procedimento collettivo contro l’Awami League per le violenze e le repressioni avvenute durante il suo periodo al potere.
Secondo il governo, il partito dell’ex premier sarebbe responsabile della morte di centinaia di manifestanti. Già a ottobre era stato sciolto il gruppo giovanile affiliato al partito, il Bangladesh Chhatra League, etichettato come “organizzazione terroristica” dopo gravi episodi di violenza contro i dimostranti.
L’Awami League, fondato nel 1949 e al potere ininterrottamente dal 2009 fino al 2024, ha definito la decisione “priva di legittimità” scrivendo su Facebook: “Tutte le decisioni di questo governo illegittimo sono anch’esse illegittime.”
Una crisi politica senza precedenti
La tensione nel Paese è andata crescendo negli ultimi mesi. Dopo la fuga di Hasina in India ad agosto, il premio Nobel per la Pace Muhammad Yunus ha assunto la guida del governo ad interim, promettendo riforme. Le elezioni potrebbero essere rinviate al 2026.
Tutto è iniziato a luglio 2024 con proteste studentesche contro le quote nei concorsi pubblici, ma il movimento è rapidamente degenerato in una delle peggiori crisi politiche dalla nascita del Bangladesh nel 1971.