Nel 2024 la Cina ha compiuto significativi progressi nel consolidare un sistema di regolamentazione finanziaria più stabile ed efficace, mentre ha continuato a promuovere l’apertura del proprio settore finanziario verso l’esterno. Lo evidenzia il China Financial Policy Report 2025, presentato nel corso del Global Finance Forum tenutosi a Shenzhen.

Si tratta del primo rapporto annuale completo sulle politiche finanziarie del Paese, e rappresenta un documento chiave per comprendere la direzione strategica di Pechino nel campo della finanza. Secondo gli economisti, le trasformazioni strutturali in atto nell’economia cinese, anche come risposta agli shock legati ai dazi doganali, potrebbero rafforzare la competitività globale della Cina.
Sei pilastri per una finanza moderna
La Cina punta a diventare una potenza finanziaria “con caratteristiche cinesi”, e per farlo sta intervenendo in sei aree principali: regolamentazione, mercati finanziari, istituzioni, vigilanza, prodotti e servizi, e infrastrutture. Ding Zhijie, direttore generale dell’Istituto di ricerca finanziaria della Banca Popolare Cinese, ha sottolineato l’importanza di costruire un sistema regolatorio solido e scientificamente fondato.
Nel 2024, la politica finanziaria ha seguito una linea prudente ma attiva, intervenendo su più fronti per mantenere la stabilità e favorire la crescita del credito e del finanziamento sociale. Strumenti come le operazioni di mercato aperto e i prestiti a medio termine sono stati utilizzati per gestire in modo flessibile i tassi di interesse e garantire liquidità.
Supporto a imprese e settori chiave
Il rapporto evidenzia anche risultati concreti a sostegno delle piccole e micro-imprese. I prestiti inclusivi destinati a queste realtà sono cresciuti del 14,6% rispetto all’anno precedente, mentre i finanziamenti al manifatturiero di medio-lungo termine sono aumentati dell’11,9%. Questi dati confermano l’impegno a indirizzare il credito verso settori strategici.
Sicurezza finanziaria e stabilità del sistema
Sul fronte della sicurezza finanziaria, la Cina ha compiuto progressi nella gestione del debito locale e nella stabilizzazione delle istituzioni di piccole e medie dimensioni. Inoltre, il cambio dello yuan si è mantenuto stabile entro un margine considerato ragionevole, e le riserve valutarie hanno superato i 3.200 miliardi di dollari a fine 2024.
Per il 2025 sono previste ulteriori riforme, tra cui una migliore allocazione delle risorse finanziarie, un rafforzamento della supervisione e una maggiore apertura del mercato finanziario a livello globale.
Rischi internazionali e resilienza interna
Il rapporto lancia anche un avvertimento: in un mondo segnato da incertezze economiche e tensioni commerciali, la Cina si trova a un nuovo punto di svolta. Le pressioni esterne – come l’uso dei dazi da parte degli Stati Uniti – potrebbero estendersi anche ad ambiti monetari e finanziari. Per questo, rafforzare la resilienza del sistema e accelerare le riforme è considerato fondamentale.
He Haifeng, economista ed editor del rapporto, ha ribadito la necessità di continuare ad aprire il settore finanziario, attirando investitori globali verso gli asset cinesi. Solo così, ha affermato, la Cina potrà affermarsi come vero attore di primo piano nel panorama finanziario mondiale.
Infine, Wang Yiming, vicepresidente del China Center for International Economic Exchanges, ha ricordato che la Cina ha sempre saputo rilanciarsi dopo le crisi. “Se riuscirà a completare efficaci aggiustamenti strutturali anche questa volta, la sua influenza globale sarà ancora più forte.”