Londra – Amnesty International ha lanciato pesanti accuse contro Israele, parlando di un vero e proprio “genocidio in diretta” ai danni della popolazione di Gaza. È quanto emerge dal rapporto annuale sui diritti umani pubblicato martedì dall’organizzazione.

Nel documento, Amnesty denuncia il quasi totale sfollamento della popolazione di Gaza, causato dalle operazioni militari israeliane iniziate dopo il 7 ottobre 2023. Secondo l’organizzazione, queste azioni avrebbero l’obiettivo “specifico di distruggere il popolo palestinese nella Striscia”, configurandosi come veri e propri crimini di guerra.
A guidare le accuse è Agnes Callamard, segretaria generale di Amnesty International, che parla di una crisi umanitaria senza precedenti: oltre il 90% degli abitanti – circa 1,9 milioni di persone – è stato costretto a lasciare la propria casa. A peggiorare la situazione ci sono fame, malattie e il crollo dei servizi essenziali, tra cui quelli sanitari e idrici.
Il bilancio umano è drammatico. Secondo il Ministero della Sanità di Gaza, i morti palestinesi superano i 52.000. A questi si aggiungono nuove vittime, come quelle causate da un recente attacco aereo su un campo di tende per sfollati nel sud della Striscia.
Amnesty accusa Israele di colpire deliberatamente infrastrutture civili, come ospedali e abitazioni, e di usare gli aiuti umanitari come “arma di guerra”, ostacolando l’accesso alle risorse di base.
Le autorità israeliane respingono le accuse, sostenendo che le operazioni militari sono mirate alla difesa nazionale contro il terrorismo e che si svolgono nel rispetto del diritto internazionale. Il governo ha anche liquidato le udienze in corso presso la Corte Internazionale di Giustizia (ICJ), che stanno valutando eventuali violazioni del diritto umanitario da parte di Israele.
Il rapporto Amnesty si sofferma anche sulla situazione in Cisgiordania, dove denuncia un’intensificazione delle operazioni israeliane e ribadisce l’accusa di “apartheid” nei confronti del trattamento riservato ai palestinesi. Infine, l’organizzazione critica l’inazione della comunità internazionale, definendola “impotente” e “politicamente indifferente” davanti alla crisi in corso.
Al momento, il governo israeliano non ha rilasciato commenti ufficiali sul nuovo rapporto di Amnesty.