Imam Ali ibn Abi Talib: Il Leone di Allah e il Primo Imam degli Sciiti
Oggi, essendo il 21 di Ramadan, commemoriamo il martirio di Imam Ali ibn Abi Talib dedicandogli questo articolo. La sua vita e il suo sacrificio sono fonte di ispirazione per milioni di credenti, e il suo ricordo rimane vivo nei cuori dei musulmani di tutto il mondo.
Introduzione: Imam Ali ibn Abi Talib (علي ابن ابي طالب) è una delle figure più importanti dell’Islam, in particolare nella tradizione sciita. Egli fu il cugino e genero del Profeta Muhammad (Pace e Benedizione su di Lui e sulla sua Famiglia), nonché il quarto califfo dell’Islam secondo la tradizione sunnita e il primo Imam designato da Allah secondo la dottrina sciita. La sua vita, il suo carattere e i suoi insegnamenti hanno avuto un impatto duraturo sulla storia islamica e sulla spiritualità dei credenti.

Ritratto immaginario di Imam Ali
La sua nascita miracolosa nella Kaaba Un evento unico nella storia dell’umanità è la nascita di Imam Ali all’interno della Kaaba, il luogo più sacro dell’Islam. Secondo numerosi resoconti sciiti e alcune fonti sunnite, Fatima bint Asad, la madre di Ali, entrò nella Kaaba per cercare rifugio durante il travaglio e miracolosamente le mura della Kaaba si aprirono per accoglierla. Lì, diede alla luce il nobile Ali il 13 di Rajab nell’anno 600 d.C. Così come nacque nella Casa di Allah (Kaaba), anche morì nella Casa di Allah (Moschea), colpito a tradimento mentre pregava.

La nascita nella Kaaba
La parentela con il Profeta Muhammad (Pace su di Lui e sulla sua Famiglia) Ali era il cugino primo del Profeta Muhammad e crebbe sotto la sua cura fin dall’infanzia. Fu il primo uomo ad accettare l’Islam e fu sempre al fianco del Profeta nelle sue battaglie e missioni. Il Profeta diede in sposa sua figlia Fatima Zahra (la Signora delle Donne del Paradiso) ad Ali, rendendolo così suo genero. Da questa unione nacquero Hasan e Husayn, i secondi e terzi Imam degli sciiti.
Il primo Imam degli Sciiti e il quarto Califfo Gli sciiti credono fermamente che il Profeta Muhammad, per ordine divino, abbia designato Ali come suo successore a Ghadir Khumm dicendo: “A chiunque io sia il Mawla (guida), Ali è il suo Mawla”. Tuttavia, dopo la morte del Profeta, il califfato passò ad Abu Bakr, Umar e Uthman prima che Ali fosse proclamato il quarto califfo nel 656 d.C. Il suo governo fu caratterizzato da giustizia, saggezza e umiltà, ma anche da molte difficoltà e conflitti, tra cui la Battaglia di Siffin e la Battaglia del Cammello.

Ghadir Khumm
La sua personalità e i suoi detti famosi Imam Ali è noto per la sua saggezza, il suo coraggio e la sua profonda spiritualità. Egli viene spesso chiamato “Asadullah” (il Leone di Allah) per il suo eroismo in battaglia. Le sue parole e i suoi insegnamenti sono raccolti nel Nahj al-Balagha (Il Sentiero dell’Eloquenza), un’opera che contiene sermoni, lettere e detti che dimostrano la sua eloquenza e profondità spirituale. Alcuni dei suoi detti più celebri includono:
- “Le persone dormono, e quando muoiono si svegliano.”
- “Non essere schiavo di nessuno, poiché Allah ti ha creato libero.”
- “Un cuore puro e sincero è più prezioso di mille parole.”
Il concetto di Panjtan Pak Il termine “Panjtan Pak” (i Cinque Puri) si riferisce ai membri della famiglia del Profeta Muhammad ritenuti i più puri e sacri nell’Islam sciita: il Profeta Muhammad, Imam Ali, Fatima Zahra, Imam Hasan e Imam Husayn. Essi sono menzionati nel versetto della Purificazione (Ayat al-Tathir, 33:33 del Corano) e rappresentano l’esempio supremo di rettitudine e devozione a Dio. Per gli sciiti, i Panjtan Pak sono il cuore della spiritualità islamica e il modello da seguire.

Panjtan Pak (i Cinque Puri)
Il suo martirio nel mese di Ramadan La tragica fine di Imam Ali avvenne il 19 di Ramadan del 40 d.H. (661 d.C.), quando fu colpito da un attentato mentre pregava nella moschea di Kufa. L’assassino, Abd al-Rahman ibn Muljam, lo colpì con una spada avvelenata. Dopo due giorni di agonia, il 21 di Ramadan, Imam Ali lasciò questo mondo pronunciando la frase: “Giuro sul Signore della Kaaba che ho avuto successo”. Fu sepolto a Najaf, in Iraq, un luogo che oggi è una delle più importanti mete di pellegrinaggio per i musulmani sciiti.

La successione degli Imam e l’attesa dell’Imam Mahdi Dopo il martirio di Imam Ali, la guida della comunità sciita passò a suo figlio Imam Hasan, seguito dal fratello Imam Husayn e poi dai successivi Imam della famiglia del Profeta. La successione degli Imam continua fino al dodicesimo e ultimo Imam, Imam Muhammad al-Mahdi, che secondo la credenza sciita è il Messia atteso (al-Mahdi al-Muntazar). Gli sciiti credono che Imam Mahdi sia occultato da Allah e ritornerà alla fine dei tempi per stabilire la giustizia e la pace sulla terra.

Santuario dell’imam Ali a Najaf, Iraq
Conclusione: Imam Ali ibn Abi Talib rimane una figura centrale nella fede islamica, specialmente per gli sciiti, che lo considerano la guida designata dal Profeta Muhammad. La sua vita, segnata da coraggio, giustizia e amore per Dio, continua a ispirare milioni di persone in tutto il mondo. La sua eredità spirituale, espressa attraverso i suoi detti e le sue azioni, rimane una luce guida per chi cerca la verità e la giustizia.

Tomba Imam Ali a Najaf in Iraq
di Syed Wajahat Shah Kazmi
Foto copertina: Kaveh Kazemi