L'omicidio di Aboubakar Cissé riaccende il dibattito sulla laicità e la protezione delle minoranze religiose in Francia

Francia, giovane musulmano ucciso in moschea: polemiche sulla risposta delle autorità

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Islamofobia in Francia: il caso Cissé e le accuse di doppio standard alle autorità

Il 25 aprile 2025, Aboubakar Cissé, un giovane maliano di 22 anni, è stato brutalmente assassinato all’interno della moschea Khadidja a La Grand-Combe, nel sud della Francia. L’aggressore, Olivier Hadzovic, un francese di origini bosniache, ha inferto 57 coltellate alla vittima mentre quest’ultima si preparava alla preghiera del venerdì. Durante l’attacco, l’assassino ha filmato la scena, pronunciando insulti islamofobi come “il tuo Allah di merda”. Dopo tre giorni di fuga, Hadzovic si è consegnato alle autorità italiane a Pistoia ed è stato successivamente estradato in Francia.

L'omicidio di Aboubakar Cissé riaccende il dibattito sulla laicità e la protezione delle minoranze religiose in Francia
L’omicidio di Aboubakar Cissé riaccende il dibattito sulla laicità e la protezione delle minoranze religiose in Francia

La reazione delle autorità francesi a questo crimine ha sollevato polemiche. Il Ministro dell’Interno, Bruno Retailleau, si è recato a Nantes poche ore dopo un attacco in una scuola superiore avvenuto il 24 aprile, dove una studentessa è stata uccisa e altri tre studenti feriti da un compagno di classe. Tuttavia, Retailleau ha impiegato tre giorni per visitare La Grand-Combe e ha inizialmente descritto l’omicidio di Cissé come “orribile”, senza riconoscere immediatamente la matrice islamofoba dell’attacco.

Questa disparità di trattamento ha alimentato accuse di doppio standard da parte di leader musulmani e associazioni antirazziste. Dominique Sopo, presidente di SOS Racisme, ha criticato Retailleau per non aver denunciato con forza l’omicidio, sottolineando che, in quanto responsabile degli affari religiosi, avrebbe dovuto mostrare maggiore sensibilità.

Il Presidente Emmanuel Macron ha condannato l’attacco come un atto di odio religioso, affermando che “il razzismo e l’odio religioso non hanno posto in Francia”. Il Primo Ministro François Bayrou ha definito l’aggressione “un’ignominia islamofoba”.

La comunità musulmana francese, la più numerosa dell’Unione Europea, ha espresso preoccupazione per l’aumento degli atti islamofobi e la percezione di una protezione inadeguata da parte dello Stato. L’assassinio di Cissé ha riacceso il dibattito sulla necessità di riconoscere e affrontare con decisione i crimini d’odio contro i musulmani, evitando che la laicità francese venga interpretata come indifferenza o ostilità verso l’Islam.

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