New York – Durante una recente sessione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, il Kuwait ha rinnovato il proprio impegno a fare luce sulla sorte delle persone scomparse nei conflitti armati, sottolineando l’importanza di applicare pienamente la Risoluzione 2474 adottata nel 2019.

A prendere la parola è stato Faisal Al-Enezi, vice rappresentante permanente del Kuwait presso le Nazioni Unite, che ha definito la questione “una priorità umanitaria fondamentale”. Secondo il diplomatico, la risoluzione ONU, che punta a rafforzare i meccanismi internazionali per rintracciare i dispersi, è essenziale per garantire giustizia, responsabilità e sollievo alle famiglie colpite.
Al-Enezi ha ricordato la drammatica esperienza del proprio Paese durante e dopo l’invasione irachena del 1990, che ha portato alla scomparsa di centinaia di cittadini kuwaitiani. “A quasi 35 anni di distanza, quella ferita è ancora aperta: 308 persone risultano tuttora disperse,” ha dichiarato.
“Non è solo un dramma nazionale,” ha aggiunto, “ma un appello universale. Generazioni intere aspettano ancora risposte.”
Il rappresentante kuwaitiano ha poi condannato la crescente indifferenza verso il diritto umanitario nei conflitti moderni, definiti “inumani e feroci”, e ha chiesto un rafforzamento delle norme internazionali. Tra le azioni chiave indicate: fornire informazioni sui dispersi, trattare i resti con dignità e garantire trasparenza nei processi di indagine.
Al-Enezi ha anche proposto la nomina di un alto funzionario ONU che si occupi esclusivamente della questione dei dispersi, insieme a rapporti regolari e dettagliati del Segretario Generale per mantenere alta l’attenzione internazionale sul tema.
Ha concluso il suo intervento invitando le missioni di pace e gli inviati speciali dell’ONU a includere sistematicamente la ricerca dei dispersi nei negoziati, sottolineando che ciò potrebbe accelerare i processi di pace e favorire una giustizia duratura.
“In Kuwait, nessuno viene dimenticato. Nessuna anima dispersa viene abbandonata. Chiediamo al mondo di restare al nostro fianco – e accanto a tutti i popoli – per onorare questo principio,” ha affermato Al-Enezi.