LAHORE – La situazione della libertà di stampa in Pakistan è sempre più critica. Un nuovo rapporto del Freedom Network descrive un contesto molto preoccupante per giornalisti e media nel Paese, parlando addirittura di una "minaccia esistenziale" per il settore, tra repressione crescente, insicurezza e precarietà lavorativa. Il documento, intitolato “Libertà di espressione e giornalismo d’interesse pubblico sotto assedio”, è l’edizione 2025 del rapporto annuale sull’informazione in Pakistan. Pubblicato in vista della Giornata mondiale per la libertà di stampa del 3 maggio, il rapporto evidenzia che le modifiche approvate a gennaio alla legge sui reati informatici (Peca) hanno peggiorato sensibilmente la situazione. Secondo il rapporto, queste modifiche rendono ancora più semplice per le autorità arrestare, multare o incarcerare giornalisti e voci critiche, sia online che offline. "È una minaccia senza precedenti nella storia del giornalismo pakistano", ha dichiarato Iqbal Khattak, direttore esecutivo del Freedom Network, durante la presentazione del rapporto. Il documento registra anche episodi estremi di violenza: cinque giornalisti sono stati uccisi nel periodo analizzato. Tre in Sindh e due nel Khyber Pakhtunkhwa. In totale, almeno 82 operatori dell'informazione hanno subito minacce o intimidazioni di vario tipo. Il Khyber Pakhtunkhwa è emerso come la regione più pericolosa, con 22 casi documentati, seguita dalla capitale Islamabad con 20 episodi e dal Punjab con 18. Sono stati registrati anche quattro casi in Balochistan e uno nella regione di Azad Jammu e Kashmir. Il rapporto segnala inoltre che almeno 14 giornalisti sono stati oggetto di procedimenti legali, in gran parte basati sulla legge Peca, e otto sono stati arrestati o trattenuti dalle autorità. Il panorama che emerge è quello di un’informazione sotto assedio, in un contesto in cui esprimere opinioni indipendenti o critiche diventa sempre più pericoloso. Un allarme forte in un paese dove la libertà di stampa continua a essere seriamente minacciata.

Libertà di stampa sempre più a rischio in Pakistan: minacce e repressione, nuovo rapporto

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Libertà di stampa sempre più a rischio in Pakistan: crescono minacce e repressione, secondo un nuovo rapporto

LAHORE – La situazione della libertà di stampa in Pakistan è sempre più critica. Un nuovo rapporto del Freedom Network descrive un contesto molto preoccupante per giornalisti e media nel Paese, parlando addirittura di una “minaccia esistenziale” per il settore, tra repressione crescente, insicurezza e precarietà lavorativa.

LAHORE – La situazione della libertà di stampa in Pakistan è sempre più critica. Un nuovo rapporto del Freedom Network descrive un contesto molto preoccupante per giornalisti e media nel Paese, parlando addirittura di una "minaccia esistenziale" per il settore, tra repressione crescente, insicurezza e precarietà lavorativa. Il documento, intitolato “Libertà di espressione e giornalismo d’interesse pubblico sotto assedio”, è l’edizione 2025 del rapporto annuale sull’informazione in Pakistan. Pubblicato in vista della Giornata mondiale per la libertà di stampa del 3 maggio, il rapporto evidenzia che le modifiche approvate a gennaio alla legge sui reati informatici (Peca) hanno peggiorato sensibilmente la situazione. Secondo il rapporto, queste modifiche rendono ancora più semplice per le autorità arrestare, multare o incarcerare giornalisti e voci critiche, sia online che offline. "È una minaccia senza precedenti nella storia del giornalismo pakistano", ha dichiarato Iqbal Khattak, direttore esecutivo del Freedom Network, durante la presentazione del rapporto. Il documento registra anche episodi estremi di violenza: cinque giornalisti sono stati uccisi nel periodo analizzato. Tre in Sindh e due nel Khyber Pakhtunkhwa. In totale, almeno 82 operatori dell'informazione hanno subito minacce o intimidazioni di vario tipo. Il Khyber Pakhtunkhwa è emerso come la regione più pericolosa, con 22 casi documentati, seguita dalla capitale Islamabad con 20 episodi e dal Punjab con 18. Sono stati registrati anche quattro casi in Balochistan e uno nella regione di Azad Jammu e Kashmir. Il rapporto segnala inoltre che almeno 14 giornalisti sono stati oggetto di procedimenti legali, in gran parte basati sulla legge Peca, e otto sono stati arrestati o trattenuti dalle autorità. Il panorama che emerge è quello di un’informazione sotto assedio, in un contesto in cui esprimere opinioni indipendenti o critiche diventa sempre più pericoloso. Un allarme forte in un paese dove la libertà di stampa continua a essere seriamente minacciata.

Il documento, intitolato “Libertà di espressione e giornalismo d’interesse pubblico sotto assedio”, è l’edizione 2025 del rapporto annuale sull’informazione in Pakistan. Pubblicato in vista della Giornata mondiale per la libertà di stampa del 3 maggio, il rapporto evidenzia che le modifiche approvate a gennaio alla legge sui reati informatici (Peca) hanno peggiorato sensibilmente la situazione.

Secondo il rapporto, queste modifiche rendono ancora più semplice per le autorità arrestare, multare o incarcerare giornalisti e voci critiche, sia online che offline.

“È una minaccia senza precedenti nella storia del giornalismo pakistano”, ha dichiarato Iqbal Khattak, direttore esecutivo del Freedom Network, durante la presentazione del rapporto.

Il documento registra anche episodi estremi di violenza: cinque giornalisti sono stati uccisi nel periodo analizzato. Tre in Sindh e due nel Khyber Pakhtunkhwa. In totale, almeno 82 operatori dell’informazione hanno subito minacce o intimidazioni di vario tipo.

Il Khyber Pakhtunkhwa è emerso come la regione più pericolosa, con 22 casi documentati, seguita dalla capitale Islamabad con 20 episodi e dal Punjab con 18. Sono stati registrati anche quattro casi in Balochistan e uno nella regione di Azad Jammu e Kashmir.

Il rapporto segnala inoltre che almeno 14 giornalisti sono stati oggetto di procedimenti legali, in gran parte basati sulla legge Peca, e otto sono stati arrestati o trattenuti dalle autorità.

Il panorama che emerge è quello di un’informazione sotto assedio, in un contesto in cui esprimere opinioni indipendenti o critiche diventa sempre più pericoloso. Un allarme forte in un paese dove la libertà di stampa continua a essere seriamente minacciata.

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