Un certo bisogno di socialismo

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Berlino, agosto 1961.

Per fronteggiare l’emorragia di cittadini dalla DDR verso l’Ovest, in accordo con l’Urss i dirigenti del Partito comunista della Germania Est pianificano e realizzano in una manciata di giorni la costruzione del primo e più longevo muro europeo, a dividere quella che nel cuore di tutti i tedeschi è la sola e unica capitale.

In una notte vengono srotolati chilometri di filo spinato, che in un paio di giorni viene sostituito da mattoni. A osservare le operazioni c’è un’analista e ideatrice di wargame, l’americana Katherine Wheeler, l’unica donna in servizio presso la Missione diplomatica statunitense a Berlino, che vede realizzarsi sul campo ipotesi di guerra che non aveva previsto: non un’aggressione dell’Est contro l’Ovest, con un conseguente scontro nucleare, ma una chiusura totale dei confini, la creazione di una cesura impermeabile.

Per le strade, i cittadini delle due Germanie dovranno scegliere da quale parte stare, con famiglie che si separano, persone che restano e altre che tentano la fuga.

A decidere dei loro destini, la politica internazionale, da una parte Mosca e dall’altra Washington, e in mezzo quella tedesca, incarnata dal sindaco di Berlino Ovest Willy Brandt, deciso a non accettare la divisione definitiva della città.

Dopo Il sentimento del ferro, Giaime Alonge racconta un altro momento cruciale della storia europea in un libro attualissimo, in cui le vicende del nostro continente fattesi carne e sangue, volti e destini individuali annunciano il futuro che oggi stiamo vivendo.

L’Autore

Giaime Alonge (1968) è nato a Torino, dove vive e lavora. Ha scritto alcune sceneggiature cinematografiche, tra cui quelle di I nostri anni (2000) e Ruggine (2011), presentati rispettivamente al Festival di Cannes e a quello di Venezia, entrambi diretti da Daniele Gaglianone. Per Fandango Libri sono usciti Il sentimento del ferro (2019) e L’arte di uccidere un uomo (2021).

Casa Editrice: Fandango Libri

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