“Pacifismo. Storia e analisi del caso italiano” di Alberto Zorloni

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“Un limite subito evidenziatosi nelle prime iniziative pacifiste italiane degli anni Ottanta, e presente ancora oggi, è stato lo squilibrio fra la giusta attenzione riservata all’importanza di una corretta informazione, così come al bisogno di educazione alla pace e alla mondialità, e la carente considerazione per realizzazioni pratiche, ben precise e misurabili, da attuare nel concreto.

L’errore è stato pensare che, promuovendo le prime, a queste sarebbero automaticamente seguite le seconde. Ma le cose non funzionano così. Si è infatti assistito allo sviluppo di iniziative di protesta, solidarietà, sobrietà, consumo critico e obiezione alle spese militari caratterizzate da una forte aura profetica ma poco orientate al conseguimento di risultati tangibili nell’immediato. Pertanto, si sono messe delle pezze, anche se alcune di notevole spessore, senza però cambiare niente nelle dinamiche generali. I motivi di questo sono evidenti: le energie mobilizzate sono state infinitesime rispetto all’entità dei problemi; inoltre, ci si è spesso accontentati di portare a termine la propria azione senza coordinarsi per dare vita a realizzazioni più incisive. Invece di eseguire analisi critiche ed elaborare strategie che permettessero di concentrare le forze su obiettivi conseguibili in breve tempo, si è preferito cullarsi in gratificanti visioni poetiche, quali “è stato comunque importante esserci”, oppure “la nostra è solo una goccia, ma tante gocce formano il mare”, senza però precisare che, con le gocce messe in campo, al massimo si poteva riempire un secchio. Queste, infatti, erano talmente staccate le une dalle altre, da ottenere l’unico effetto di evaporare prima ancora di giungere a incontrarsi, vanificando l’idea di promuovere un vero cambiamento”.

Il brano sopra riportato è un estratto dal libro di Alberto Zorloni dal titolo Pacifismo. Storia e analisi del caso italiano, untesto analitico e critico, con spunti di riflessione e allo stesso tempo operativi che mostra quanto sia importante che il pacifismo italiano faccia un salto di qualità, unendo le tante sigle che lo rappresentano così da conseguire un risultato di portata epocale, tale da mostrare inequivocabilmente che la nonviolenza funziona.

L’autore

Alberto Zorloni, ossolano nato a Varzo (VB) nel 1961, veterinario, è stato obiettore alle spese militari fin dai primi Anni ‘90. Ha promosso la costituzione di associazioni impegnate nella diffusione di prodotti del commercio equo ed è stato socio della cooperativa Verso la Banca etica. Tra volontariato in Servizio civile e missioni brevi, ha trascorso tre anni e mezzo in Africa lavorando in progetti di sviluppo. Ha partecipato all’iniziativa “Anch’io a Sarajevo” del 1992 e ha tenuto decine di incontri pubblici per promuovere la pace e la giustizia internazionale. A seguito della propria esperienza in Etiopia ha pubblicato Ripartire da ieri (2015) ed Etiopia, una storia africana (2016). È autore di numerosi articoli e saggi comparsi su riviste missionarie e di storia contemporanea.

Il libro:
Titolo: Pacifismo Autore: Alberto Zorloni (€ 14,00 – pag. 104)

Casa editrice: Infinito edizioni

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