Cos’è il Ramadan e cosa NON chiedere ai musulmani durante il mese sacro.

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Il Ramadan è il mese più sacro per i musulmani di tutto il mondo. Durante questo periodo, che dura 29 o 30 giorni a seconda del calendario lunare islamico, i musulmani digiunano dall’alba al tramonto, astenendosi da cibo, bevande e altri piaceri mondani. Ma il Ramadan non è solo un periodo di digiuno fisico: è anche un momento di riflessione spirituale, preghiera intensa e connessione più profonda con Dio.

Tuttavia, per chi non è musulmano, ci possono essere domande o curiosità su questo mese, alcune delle quali potrebbero risultare inopportune o offensive. In questo articolo, esploreremo il significato del Ramadan e le domande che è meglio evitare di fare ai musulmani durante questo periodo.

Cos’è il Ramadan?

Il Ramadan è il nono mese del calendario islamico e viene osservato da milioni di musulmani in tutto il mondo. Si basa sul calendario lunare, il che significa che ogni anno il Ramadan cade in un periodo diverso rispetto al calendario gregoriano.

Significato e importanza

Il Ramadan è considerato un mese di benedizioni, misericordia e perdono. È un periodo in cui i musulmani si avvicinano a Dio attraverso la preghiera, il digiuno, la carità e la lettura del Corano, il libro sacro dell’Islam. Il digiuno (chiamato Sawm) è uno dei cinque pilastri dell’Islam ed è un obbligo per tutti i musulmani adulti in buona salute.

Regole principali del digiuno

Durante il Ramadan, dall’alba fino al tramonto, i musulmani devono astenersi da:

  • Cibo e bevande
  • Fumo e alcol
  • Rapporti sessuali
  • Parole offensive, litigi e comportamenti negativi

Il digiuno viene interrotto al tramonto con il pasto chiamato Iftar, che tradizionalmente inizia con il consumo di datteri e acqua, seguito da un pasto completo. Prima dell’alba, i musulmani fanno un pasto chiamato Suhoor, che li aiuta a sostenere il digiuno della giornata.

Chi è esente dal digiuno?

Non tutti sono obbligati a digiunare. Le esenzioni includono:

  • Bambini piccoli
  • Anziani
  • Persone malate o con condizioni mediche
  • Donne incinte, in allattamento o con il ciclo mestruale
  • Viaggiatori
  • Persone con lavori fisicamente estenuanti (con limitazioni)

Coloro che non possono digiunare devono recuperare i giorni persi o, in alcuni casi, offrire un’elemosina ai bisognosi (chiamata fidya).

Le preghiere e la spiritualità nel Ramadan

Oltre al digiuno, il Ramadan è un periodo di intensa spiritualità. I musulmani pregano di più e molti leggono il Corano integralmente nel corso del mese. I musulmani sunniti partecipano anche a preghiere speciali notturne chiamate Taraweeh, che si svolgono nelle moschee, mentre i musulmani sciiti osservano pratiche di devozione diverse, come la recitazione di suppliche e preghiere specifiche.

Cosa NON chiedere ai musulmani durante il Ramadan?

Se hai amici o colleghi musulmani che stanno osservando il Ramadan, è importante essere rispettosi della loro pratica religiosa. Alcune domande possono sembrare innocenti, ma possono risultare fastidiose o inopportune. Ecco alcune domande che sarebbe meglio evitare:

Source: YASIN AKGUL/AFP

1. “Nemmeno l’acqua?”

Questa è probabilmente la domanda più comune che viene fatta ai musulmani durante il Ramadan. Sì, il digiuno include anche l’acqua, ed è una pratica che i musulmani seguono con impegno e convinzione. Chiederlo ripetutamente può sembrare ridondante o persino irritante.

2. “Ma non è pericoloso/non ti fa male?”

I musulmani digiunano da secoli e il digiuno è parte della loro fede. Ovviamente, chi ha problemi di salute è esentato dal digiuno. Domandare ripetutamente se sia pericoloso può risultare poco rispettoso della loro tradizione.

3. “Perché fai il Ramadan se non sei molto religioso?”

Il Ramadan è un periodo di spiritualità, ma ogni persona vive la religione in modo diverso. Anche chi non è praticante al 100% potrebbe voler osservare il digiuno per motivi personali, culturali o spirituali.

4. “Posso mangiare davanti a te?”

I musulmani non si aspettano che tutti intorno a loro digiunino, quindi non è necessario chiedere il permesso per mangiare in loro presenza. Tuttavia, essere discreti e rispettosi è sempre una buona idea.

5. “Se non vedi il cibo, è più facile, giusto?”

Il digiuno non riguarda solo il cibo, ma anche il controllo di sé e la disciplina spirituale. Non si tratta semplicemente di “evitare di vedere il cibo”, ma di una pratica profonda e significativa.

6. “Vuoi che ti avvisi quando è ora di mangiare?”

I musulmani sanno esattamente quando devono rompere il digiuno e non hanno bisogno di promemoria. L’Iftar è un momento importante e atteso con gioia, quindi questa domanda può risultare superflua.

7. “Sei sicuro di voler digiunare? Potresti saltarlo oggi!”

Il digiuno è un obbligo religioso e non viene preso alla leggera. Chiedere a qualcuno se vuole saltarlo può sembrare irrispettoso e fuori luogo.

8. “Perché il Ramadan cambia data ogni anno?”

Il Ramadan segue il calendario lunare, che è più corto rispetto al calendario solare. Per questo motivo, ogni anno il Ramadan cade circa 10 giorni prima rispetto all’anno precedente.

Come rispettare e supportare i musulmani durante il Ramadan

Se hai amici, colleghi o vicini musulmani che stanno osservando il Ramadan, ci sono modi semplici per mostrare rispetto e supporto:

  • Rispettare il digiuno: Non è necessario digiunare con loro, ma evitare di fare commenti inappropriati sul loro digiuno è importante.
  • Essere comprensivi: Durante il digiuno, alcune persone potrebbero sentirsi più stanche o meno concentrate, specialmente nel pomeriggio.
  • Fare gli auguri: Dire “Ramadan Mubarak” (Buon Ramadan) o “Ramadan Kareem” (Ramadan generoso) è un bel gesto di rispetto.
  • Evitare di insistere affinché mangino o bevano: Se un musulmano sta digiunando, rispettane la scelta senza cercare di convincerlo a fare diversamente.
  • Mostrare interesse nel modo giusto: Se hai domande sul Ramadan, falle con curiosità sincera e rispetto, senza giudicare o mettere in dubbio la pratica.

Conclusione

Il Ramadan è un mese speciale per i musulmani, ricco di significato spirituale e disciplina. Comprendere il suo valore e sapere quali domande evitare può contribuire a creare un ambiente più rispettoso e inclusivo. Mostrare supporto e sensibilità verso chi sta osservando il digiuno è un segno di rispetto per la diversità culturale e religiosa.

Se hai amici o colleghi musulmani, un semplice “Ramadan Mubarak!” può fare la differenza!

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