Murales a Bologna al Liceo Fermi: omaggio ai sindaci Dozza, Fanti, Zangheri e Imbeni

Quattro sindaci, una città: il murales che racconta la Bologna democratica

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BOLOGNA – È stato inaugurato questa mattina, 6 giugno 2025, il nuovo murales dedicato ai primi quattro sindaci della Bologna liberata: Giuseppe Dozza, Guido Fanti, Renato Zangheri e Renzo Imbeni. L’opera, firmata dallo street artist Chekos’art, campeggia sulla parete esterna del Liceo Fermi in via Mazzini 172, davanti a una platea che ha visto la partecipazione del sindaco Matteo Lepore e del dirigente scolastico Fulvio Buonomo.

Murales a Bologna al Liceo Fermi: omaggio ai sindaci Dozza, Fanti, Zangheri e Imbeni
Murales a Bologna al Liceo Fermi: omaggio ai sindaci Dozza, Fanti, Zangheri e Imbeni

Ogni volto raffigurato è affiancato da una parola chiave: solidarietà, ambiente, democrazia e pace. Questi termini evocano i valori e le politiche distintive promosse da ciascun sindaco nel proprio mandato, offrendo uno spunto per riflettere sul passato e sull’attualità dell’azione pubblica.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Comune di Bologna e la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, con l’obiettivo di commemorare anniversari significativi che ricorrono tra il 2024 e il 2025: i 50 anni dalla morte di Giuseppe Dozza, i 100 anni dalla nascita di Fanti e Zangheri, e i 20 anni dalla scomparsa di Imbeni.

Chekos’art, già noto in città per il volto di Antonio Gramsci dipinto all’Istituto Aldini Valeriani nel 2017 e per il murales su Giacomo Matteotti realizzato nel 2024 al Liceo Copernico, torna a Bologna con un’opera che intreccia arte urbana e memoria storica.

Non si tratta solo di un omaggio visivo: il progetto punta anche a valorizzare il patrimonio documentale custodito dalla Fondazione Gramsci, che conserva archivi, fotografie e carte personali dei sindaci protagonisti. Questi materiali rappresentano una risorsa preziosa per le scuole, gli studiosi e tutti i cittadini che vogliano approfondire la storia democratica della città nel secondo dopoguerra.

Questa iniziativa non sia solo un gesto simbolico, ma un’azione concreta per rafforzare il legame tra le nuove generazioni e la storia locale. Bologna ha vissuto momenti cruciali per la democrazia italiana e ricordarli in uno spazio educativo come un liceo significa formare una cittadinanza più consapevole, più critica e più partecipe del bene comune.

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