Washington, 18 giugno 2025 – È previsto per questa sera, nella sala del Gabinetto della Casa Bianca, l’incontro tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il capo di Stato Maggiore dell’Esercito pakistano, il maresciallo Asim Munir. Il pranzo ufficiale si terrà alle 22:00 ora pakistana (le 18:00 a Washington).

La visita del generale Munir avviene in un contesto regionale particolarmente delicato, a poco più di un mese dalla pericolosa escalation tra India e Pakistan nella zona del Kashmir. Lo scontro armato, iniziato dopo l’attacco di Pahalgam (attribuito da Nuova Delhi al Pakistan senza prove concrete), ha visto un’intensa attività militare tra i due Paesi, culminata nell’abbattimento di sei jet indiani da parte del Pakistan, tra cui tre Rafale.
L’offensiva pakistana è stata denominata Operazione Bunyan-um-Marsoos e ha preceduto la firma di un cessate il fuoco mediato proprio dagli Stati Uniti, sotto la guida del presidente Trump, il 10 maggio. Proprio la questione del Kashmir potrebbe essere al centro dei colloqui di oggi, con l’ex presidente americano che si è detto disponibile a svolgere un ruolo di mediazione sul tema.
Durante la sua visita, Munir ha anche incontrato membri della comunità pakistana negli Stati Uniti, elogiando il loro contributo all’economia nazionale e al prestigio del Pakistan nel mondo, grazie a investimenti, rimesse e successi professionali.
Nel frattempo, il Pakistan sta conducendo una campagna diplomatica per rafforzare la propria narrativa a livello internazionale: l’ex ministro degli Esteri Bilawal Bhutto Zardari è a capo di una delegazione parlamentare in visita in vari Paesi per contrastare la versione indiana degli eventi recenti.
L’incontro odierno si inserisce anche in un quadro globale segnato dalle tensioni in Medio Oriente tra Iran e Israele, con il conflitto esploso dopo un attacco israeliano su Teheran.
Oltre alla questione Kashmir, un altro tema centrale nei rapporti tra Stati Uniti e Pakistan resta la lotta al terrorismo. Di recente, il comandante del Centcom statunitense, generale Michael Kurilla, ha definito il Pakistan un “partner eccezionale” nella lotta al terrorismo, elogiandone il ruolo nella cattura di un miliziano dell’ISIS responsabile dell’attacco all’aeroporto di Kabul nel 2021, in cui morirono 13 soldati americani e circa 170 civili afgani.