Trump candidato al Nobel per la Pace 2026 dal Pakistan per il cessate il fuoco tra India e Pakistan

Trump nominato al Nobel per la Pace dal Pakistan per il suo ruolo nella crisi indo-pakistana, sostegno e critiche.

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Il governo del Pakistan ha ufficialmente proposto la candidatura di Donald Trump al Premio Nobel per la Pace del 2026, lodando il suo ruolo nella recente crisi tra Islamabad e Nuova Delhi. La nomina è stata firmata dal Vice Primo Ministro e Ministro degli Esteri Ishaq Dar, e già inviata al Comitato Nobel in Norvegia.

Trump candidato al Nobel per la Pace 2026 dal Pakistan per il cessate il fuoco tra India e Pakistan
Trump candidato al Nobel per la Pace 2026 dal Pakistan per il cessate il fuoco tra India e Pakistan

Il contesto: scontro tra India e Pakistan


Tutto nasce da un attacco avvenuto il 22 aprile nella regione indiana del Kashmir sotto amministrazione indiana (IIOJK), in cui sono morte 26 persone, per lo più turisti. L’India ha accusato il Pakistan, che ha respinto ogni responsabilità.

La situazione è rapidamente degenerata, con raid aerei indiani oltre confine e l’operazione di risposta pakistana “Bunyan-um-Marsoos”, che ha portato all’abbattimento di sei caccia indiani, compresi tre Rafale. Dopo quattro giorni di combattimenti, le due potenze nucleari hanno concordato un cessate il fuoco il 10 maggio.

Il ruolo di Trump nella mediazione


Secondo Islamabad, l’intervento di Trump è stato decisivo per evitare un’escalation ancora più pericolosa. Il governo pakistano parla di “lungimiranza strategica” e “vera leadership diplomatica” da parte del presidente americano, sottolineando come il dialogo da lui avviato con entrambe le parti abbia contribuito a disinnescare la crisi.

Trump, da parte sua, ha più volte ribadito di aver usato la leva commerciale per convincere India e Pakistan a negoziare: “Vogliamo fare affari con entrambi, ma solo se fermano le ostilità”, ha dichiarato.

Kashmir al centro dell’instabilità regionale


Il Pakistan ha inoltre ricordato che Trump si è offerto in passato come mediatore per il nodo irrisolto del Kashmir, ritenuto da Islamabad una delle principali cause di instabilità nell’Asia meridionale. Secondo il governo pakistano, una pace duratura nella regione è impossibile senza l’attuazione delle risoluzioni ONU sul territorio conteso.

Reazioni: tra sostegno e critiche


La candidatura di Trump ha suscitato reazioni contrastanti. Mushahid Hussain, ex presidente della Commissione Difesa del Senato pakistano, ha commentato: “Se serve a solleticare l’ego di Trump, che ben venga. Tutti i leader europei lo hanno fatto”.

Ben più critico il giudizio di Maleeha Lodhi, ex ambasciatrice pakistana negli Stati Uniti: “Trump ha sostenuto la guerra di Israele a Gaza e ha lodato l’attacco israeliano all’Iran. Proporlo per il Nobel è una vergogna nazionale”.

Da parte americana e indiana, per ora nessuna reazione ufficiale. L’India ha negato qualsiasi coinvolgimento degli Stati Uniti nel cessate il fuoco e ha ribadito la volontà di non accettare mediazioni esterne sul Kashmir.

Intanto, Trump “da tempo desideroso di un Nobel” ha rilanciato le sue ambizioni: “Avrei dovuto vincerlo 4 o 5 volte. Non me lo danno solo perché non sono un liberal”.

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