Opinione: L’Iran ha condannato duramente l’attacco condotto dagli Stati Uniti contro tre suoi impianti nucleari, definendolo una “grave violazione del diritto internazionale” e un’azione che potrebbe avere “conseguenze durature”.
Il ministro degli Esteri iraniano, Seyed Abbas Araghchi, ha denunciato in modo netto l’operazione, accusando gli USA, membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, di aver calpestato non solo la Carta delle Nazioni Unite, ma anche il Trattato di Non Proliferazione Nucleare (TNP), che regola l’uso pacifico dell’energia atomica.

Secondo Araghchi, i siti colpiti, Fordow, Natanz ed Esfahan, erano utilizzati esclusivamente per scopi civili e pacifici. In una dichiarazione rivolta alla comunità internazionale, ha invitato tutti i Paesi dell’ONU a non rimanere in silenzio davanti a ciò che ha definito un “comportamento pericoloso e illegale”. Ha inoltre ribadito il diritto dell’Iran a difendersi, previsto dalla stessa Carta delle Nazioni Unite: “Riserviamo tutte le opzioni per proteggere la nostra sovranità, i nostri interessi e il nostro popolo.”
Trump rivendica i raid e lancia minacce
Il presidente statunitense Donald Trump ha confermato che l’esercito americano ha colpito tre siti nucleari ritenuti strategici. Ha dichiarato che un “pieno carico” di bombe è stato sganciato soprattutto su Fordow, mentre altre strutture a Natanz ed Esfahan sono state colpite in attacchi mirati. Ha aggiunto che tutti i velivoli sono usciti dal territorio iraniano e ha minacciato ulteriori ritorsioni nel caso l’Iran decida di reagire.
Le dichiarazioni di Trump hanno sollevato forti preoccupazioni su un possibile allargamento del conflitto nella regione, in uno scenario già teso per gli equilibri geopolitici nel Golfo Persico.
Non possiamo restare indifferenti davanti a un nuovo intervento militare unilaterale che rischia di destabilizzare ulteriormente il Medio Oriente. Abbiamo già visto in passato, con gli interventi in Iraq e Afghanistan, dove possa portare questo approccio: Paesi devastati, milioni di vittime, instabilità che dura da decenni. Il pretesto della sicurezza internazionale spesso si è trasformato in guerre senza fine che hanno lasciato solo macerie.
Ci uniamo all’appello per una soluzione diplomatica e pacifica. Nessuno auspica che l’Iran diventi l’ennesimo teatro di guerra per interessi esterni. La comunità internazionale deve opporsi con forza alla logica del bombardamento preventivo e agire per rafforzare il rispetto delle regole internazionali. La pace non si costruisce con le bombe.
Fonte TRT.