In Bangladesh, ancora oggi non esiste una legge che riconosca e punisca il fenomeno del grooming, ovvero quel processo con cui un adulto crea un legame emotivo con un bambino per poi abusarne sessualmente. Questo lascia milioni di minori esposti a predatori sia nella vita reale sia online, mentre altri paesi , come Stati Uniti, Regno Unito, India, Germania, Paesi Bassi e Nuova Zelanda, hanno già introdotto norme specifiche per fermare questi comportamenti sul nascere.

Cos’è il grooming e perché è pericoloso?
Il grooming non è un abuso fisico immediato, ma una fase preliminare in cui l’adulto costruisce fiducia nel bambino, con regali, complimenti o attenzioni, per poi spingerlo gradualmente ad accettare comportamenti inappropriati. Può durare settimane o anche anni, e spesso non viene riconosciuto come pericoloso fino a quando il danno non è già stato fatto.
In molti casi, l’abuso inizia con messaggi online su piattaforme social, giochi o app di messaggistica, dove i bambini, sempre più connessi grazie agli smartphone, diventano facili bersagli. In assenza di una legge chiara, è difficile per la polizia intervenire, soprattutto se non c’è ancora stata violenza fisica.
Un caso che ha scioccato il paese
Lo scorso febbraio a Dhaka, una bambina di 11 anni è stata ritrovata con un giovane di 19 anni dopo essere scomparsa. La vicenda è stata inizialmente trattata come una “fuga romantica”, ma in realtà si trattava di un chiaro caso di grooming e sfruttamento sessuale. Un esempio emblematico di come le istituzioni, in mancanza di strumenti adeguati, rischiano di sottovalutare la gravità di certe situazioni.
Le leggi esistenti non bastano
Attualmente in Bangladesh, alcune leggi puniscono lo stupro o lo sfruttamento minorile (come il Codice Penale del 1860 o il Women and Children Repression Prevention Act del 2000), ma nessuna affronta direttamente il grooming. Neppure il Cyber Security Ordinance del 2025, pensato per contrastare i crimini online, include disposizioni per prevenire o punire il grooming via internet.
Serve una legge chiara e formazione per la polizia
Una legge efficace dovrebbe definire il grooming, sia fisico che online, come crimine a sé stante. E dovrebbe prevedere anche programmi di formazione per le forze dell’ordine, affinché sappiano riconoscere e intervenire in queste situazioni prima che si trasformino in abuso. Prevenire significa agire quando ancora è possibile proteggere davvero i bambini.
Bangladesh ha urgente bisogno di colmare questo vuoto normativo. Solo riconoscendo il grooming come reato, si potrà fare un vero passo avanti nella lotta contro la pedofilia e nella difesa dei diritti dell’infanzia.
fonte dailystar – ET.