Diversamente di Walter Cremonte 

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Ora che vengono
lasciali venire
non sono cattivi
non più di noi.
Li porta la fame
la rabbia e la mitezza
e poi loro ci provano:
credo che erediteranno la terra

Un ammirevole percorso di scrittura, iniziato quasi mezzo secolo fa e condotto attraverso i decenni con caparbietà e fedeltà a un’idea di poesia e di resistenza civile, di impegno e di parca manifestazione di sé, trova finalmente un degno coronamento in questa antologia, confezionata con attenzione e modestia dallo stesso autore. Il lettore non faticherà a riconoscere sin dai primi testi una voce particolare, nutrita dalle grandi letture (dai classici ai moderni) e tuttavia originale, inconfondibile, semplice e tagliente.


Due le maggiori polarità della scrittura di Cremonte: da un lato gli “indugi del cuore”, l’esplorazione interiore, l’esperienza sentimentale splendida o terribile (splendida e terribile); e d’altra parte il richiamo del “fare”, della quotidiana fatica che chiede un impegno umile, concreto; e il rifiuto della poesia fine a se stessa, tanto autoreferenziale quanto progettata a tavolino. La parola poetica di Walter Cremonte viaggia sempre su questo bilico delicato, parte dal basso di ciò che è umanamente esperito e però non dimentica l’altro da sé, e soprattutto l’altro più inerme, più deprivato e ammutolito, a cui tenta di dare, senza arroganza, un po’ di voce. E l’avverbio elevato a titolo di questo libro, diversamente, originato da un racconto di Alice Munro, suggerisce con la consueta povertà di mezzi un nitido orizzonte utopico: essere diversamente, pensare diversamente, sperare diversamente, nella leopardiana coscienza della nostra condizione umana.

L’Autore

Walter Cremonte è nato a Novi Ligure nel 1947 e vive a Perugia, dove ha insegnato in un liceo. Le sue poesie sono in gran parte raccolte in due antologie: Contro la dispersione (Guerra Edizioni, 1999, con poesie pubblicate tra il 1982 e il 1993 e con una poesia dono fraterno di Gianni D’Elia; il primo dei volumetti antologizzati, Vedi che, ha una prefazione di Massimo Raffaeli) e Cosa resta (aguaplano ed., 2018, con testi pubblicati tra il 2001 e il 2016 prevalentemente da Edizioni Era Nuova e in un fascicolo dell’Associazione culturale La luna curato da Eugenio De Signoribus). Inoltre ha pubblicato con Lietocolle Respingimenti (2011 e 2014, con prefazione di Fabio Pusterla) e Vicini (2014). Da ultimo è uscito Dieci poesie per gli amici (Morlacchi Editore, 2020).

Casa editrice: MARCOS Y MARCOS

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