Due ministri per lo “Sciabaca festival” di Rubbettino

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Dal 21 al 24 settembre a Soveria Mannelli, in Calabria, la tradizionale kermesse culturale giunta ormai alla sua ottava edizione e che quest’anno vedrà tra i tanti ospiti la partecipazione dei ministri Eugenia Roccella e Nello Musumeci

Rubbettino sta per gettare la sua sciàbaca (la rete da pesca nei dialetti meridionali) per raccogliere e mettere insieme riflessioni, libri, musica, arte ed enogastronomia, ma anche per collegare e connettere idee e opinioni, talvolta divergenti, nella convinzione che il sapere – nell’accezione che i Greci davano a questo concetto – nasce anche e soprattutto dal confronto.

Si chiama infatti Sciabaca il festival che Rubbettino organizza come ogni anno a Soveria Mannelli, in Calabria, dove ha sede la Casa Editrice e che giunge quest’anno alla sua ottava edizione. Quattro giorni di incontri, dibattiti, mostre e degustazioni, dal 21 al 24 settembre, che vedranno la partecipazione di ospiti di grande prestigio nonché la presenza, in qualità di relatori di ben due ministri: la Ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità Eugenia Roccella, che presenterà domenica 24 alle 19,30 il suo memoir “Una famiglia radicale” (edito da Rubbettino) e il Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci che interverrà al dibattito, moderato da Giuseppe Smorto, sul tema “Il clima nel Mediterraneo. Analisi, rischi e prevenzione”, che vedrà la partecipazione, oltre a quella di Musumeci, del geologo e docente universitario Alberto Prestininzi che per Rubbettino ha curato la pubblicazione del libro “Dialoghi sul clima” e del giornalista Giuseppe Caporale, autore, sempre per Rubbettino, di “Ecoshock. Come cambiare il destino dell’Italia al centro della crisi climatica”.

Oltre a questi, saranno tanti altri i temi che attraverseranno questa edizione di Sciabaca.

Si comincia con l’arte e l’antropologia con l’inaugurazione, all’interno degli stabilimenti delle industrie Rubbettino, della mostra fotografica “I canti della Tonnara”, durante la quale verranno esposti gli scatti di Alan Lomax in Calabria e si potrà assistere alla performance vocale dell’associazione Felici & Conflenti che riprodurrà dal vivo i canti di lavoro dei pescatori calabresi registrati dall’etnomusicologo durante il suo viaggio in Calabria. A introdurre e spiegare la mostra, il musicista ed etnomusicologo Danilo Gatto.
Tra arte e antropologia si muoverà anche l’incontro con lo storico dell’arte Gianfrancesco Solferino che si terrà sabato 23 alle 21 presso il Santuario Nostra Signora di Fatima su “Arti e tradizione nelle feste religiose di Calabria”.

L’arte sarà protagonista di un altro importante momento che si svolgerà presso il Parco CARTA domenica 24 alle 17, con l’inaugurazione del secondo ciclo di opere che arricchiscono il parco: “The Garden of Banes” di Elisa Strinna e Low Voltage Communication di Giulio Saverio Rossi. L’inaugurazione sarà accompagnata da un dibattito che verrà la partecipazione, insieme agli artisti, dei curatori artistici del parco, Alessandro Fonte e Shawnette Poe; di Emilio Leo direttore artistico della Rubbettino nonché titolare e direttore creativo dello storico Lanifio Leo e del direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro Virgilio Piccari.
CARTA è il parco d’arte Rubbettino, un luogo di espressione contemporanea, territorio e manifattura che si estende nei 12500 mq di verde adiacente allo stabilimento produttivo.
Nel parco, la cultura aziendale Rubbettino dialoga con l’arte contemporanea attraverso una collezione di opere permanenti di artisti internazionali, ospitati in residenza a Soveria Mannelli.

E di fabbriche, concrete utopie e sogni, si parlerà domenica mattina alle 10,00 al Lanificio Leo dove il giornalista del “Sole 24 Ore” Paolo Bricco, Emilio Leo, l’editore Florindo Rubbettino e il docente dello IUAV di Venezia Mario Lupano discuteranno della visione di impresa di Adriano Olivetti.

Ampio spazio sarà dedicato alla storia con tre importanti appuntamenti che si terranno tutti nella giornata di venerdì. Al mattino, alle 10,30, “Dal mito alla storia. Il racconto dei Bronzi di Riace” con Daniele Castrizio e Saverio Autellitano, un interessante incontro durante il quale verranno illustrate alcune ipotesi sull’aspetto originario dei mitici guerrieri e sul loro significato iconico.
Alle 16, il direttore del Museo Archeologico di Crotone, Gregorio Aversa, racconterà il mondo degli aurighi e cavalieri dell’antica Grecia attraverso uno straordinario reperto custodito nel museo crotonese, una museruola bronzea proveniente da scavi clandestini degli anni Settanta e poi recuperata dallo Stato.
Dai misteri della Grecia a quelli dell’Italia contemporanea. Il terzo appuntamento di venerdì, che si svolgerà nella Biblioteca Michele Caligiuri alle 18, vedrà un dialogo tra Giovanni Bernabei, curatore della ripubblicazione dei diari del padre, Ettore Bernabei, e il Presidente della Società Italiana di Intelligence Mario Caligiuri sul tema: “La responsabilità del potere: il triangolo Fanfani-Moro-Bernabei”.

Momento imperdibile di ogni edizione di Sciabaca è la tradizionale lectio magistralis del sabato. Quest’anno non potrà che avere come tema l’argomento di cui tutti oramai parlano (spesso a sproposito): l’intelligenza artificiale, tema che verrà declinato in chiave filosofica da due relatori d’eccezione, Riccardo Manzotti, filosofo ingegnere, docente di filosofia teoretica all’università IULM di Milano e Simone Rossi, Professore di neurologia all’Università di Siena. Manzotti e Rossi sono autori per Rubbettino di un libro dal titolo “Io&Ia. Mente, cervello & GPT”. Titolo dell’incontro sarà: “Identità, persona e intelligenza artificiale”.

Sciabaca è anche l’occasione in cui Rubbettino fa conoscere ai partecipanti il suo lavoro di scavo e riscoperta di grandi autori spesso dimenticati per via della frenesia del mondo culturale italiano. Quest’anno sarà la volta di Giuseppe Occhiato, straordinario scrittore recentemente scomparso, accostato da molti a Stefano D’Arrigo. A Occhiato e al suo romanzo “L’ultima erranza”, sarà dedicato, venerdì 22 alle 19,30, un incontro con la studiosa Daniela Marro che vedrà la partecipazione dell’attore Luca Michienzi che leggerà alcuni passi del libro accompagnato dalle musiche di Gianluca Chiera.

Come ogni anno, grande attenzione sarà posta all’ambiente. Non solo il dibattito sul clima citato in apertura ma anche due momenti “ludici” che apriranno il sabato mattina: la tappa del Cammino di Gioacchino da Fiore, dal passo di Acquabona a Soveria Mannelli e la biciclettata “contromano”, della Ciclovia del Savuto che, proprio sabato alle 11,30, verrà inaugurata alla presenza dell’Assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo, del Dirigente Generale del Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente della Regione Calabria Salvatore Siviglia, del Dirigente del Settore Parchi e Aree Naturali Protette del Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente della Regione Calabria Giovanni Aramini e di numerosi sindaci e amministratori.

Un festival che si pone come obiettivo quello di riflettere sul Mediterraneo non può ignorare il grande tema dei migranti. Così nella giornata di venerdì 22, alle 15,00, Vitaliano Fulciniti, già direttore del Regional Hub Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto, terrà un incontro sui migranti minori non accompagnati dal titolo “Pollicino e il barcone”. A questo farà seguito la testimonianza di Mohamed Sesay, un giovane originario della Sierra Leone approdato in Calabria nel 2017 che a Soveria Mannelli ha potuto riprendere in mano la sua vita lavorando e dando origine a una nuova famiglia.

Sciabaca è infine anche enogastronomia. Appuntamento clou della rassegna è il pranzo domenicale alla Rosa nel Bicchiere che quest’anno avrà come protagonista il baccalà e che verrà introdotto da un’incontro sulla storia di questo pesce conservato che tanta fortuna ha avuto nella tradizione culinaria calabrese con l’antropologo e docente universitario Giovanni Sole.
Altro appuntamento da ricordare è quello con Slow Food che vedrà, sabato alle 12,30, la consigliera nazionale Marisa Gigliotti tenere un incontro dal titolo “Dalle rete alla tela”.
Durante il festival ci saranno infine vari momenti di degustazione di prodotti e vini con aziende produttrici del territorio.

Quattro giorni per tutti i gusti dunque. Un appuntamento da non perdere con un Festival che ha saputo ritagliarsi uno spazio sempre più significativo nel panorama culturale nazionale.

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