Droni israeliani colpiscono nave con aiuti diretti a Gaza in acque internazionali
Un drone israeliano ha colpito una nave carica di aiuti umanitari destinati alla popolazione della Striscia di Gaza, mentre si trovava in acque internazionali vicino a Malta, venerdì scorso.
Secondo quanto riferito dalla Freedom Flotilla Coalition (FFC), organizzatrice della missione, l’attacco avrebbe preso di mira il generatore della nave, provocando un incendio e un’importante falla nello scafo, mettendo in serio pericolo la stabilità dell’imbarcazione.

La FFC è una coalizione di attivisti pacifisti che si batte per porre fine al blocco imposto da Israele su Gaza. L’organizzazione ha spiegato di aver tenuto segreta la missione alla stampa per evitare sabotaggi o interferenze.
La nave, salpata poche ore prima dell’attacco, trasportava almeno 30 persone provenienti da 21 paesi, tra cui anche alcune figure pubbliche di rilievo.
Dopo l’attacco, l’imbarcazione ha lanciato un segnale di SOS. Cipro ha inviato un mezzo di supporto, ma secondo la FFC non è stato fornito l’aiuto elettrico essenziale di cui l’equipaggio aveva urgente bisogno. Inoltre, le comunicazioni della nave sono andate completamente distrutte.
Il governo maltese ha confermato nella mattinata di venerdì che un rimorchiatore nelle vicinanze è stato inviato in soccorso, e che tutti i presenti a bordo sono in salvo.
In una nota ufficiale, la Freedom Flotilla Coalition ha dichiarato:
“Gli ambasciatori israeliani devono essere convocati per rispondere delle violazioni del diritto internazionale, incluso il blocco in corso e il bombardamento di una nave civile in acque internazionali.”
L’attacco israeliano arriva a due mesi esatti dal blocco totale imposto da Israele a tutti gli aiuti umanitari e le merci commerciali diretti a Gaza.
Secondo Munir al-Bursh, direttore generale del Ministero della Salute di Gaza, questo è il blocco più severo dall’inizio della guerra 18 mesi fa, e ha fatto precipitare il 91% della popolazione (circa due milioni di persone) in una situazione di crisi alimentare estrema.
L’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari (Ocha) ha segnalato che solo ad aprile i casi di malnutrizione infantile sono aumentati dell’80% rispetto al mese precedente. Oltre il 90% dei bambini tra 6 mesi e 2 anni, e le loro madri, non ricevono il minimo apporto nutrizionale necessario. Inoltre, il 65% della popolazione non ha accesso ad acqua potabile.
Secondo l’ufficio stampa del governo di Gaza, almeno 50 bambini sono morti di malnutrizione da ottobre 2023, data d’inizio della guerra attuale.
In totale, le forze israeliane hanno ucciso oltre 52.000 palestinesi nella Striscia di Gaza, tra cui più di 15.000 bambini, e ferito almeno 118.000 persone. Almeno 10.000 risultano ancora dispersi.
Fonte: MEE