In Buriazia, una regione della Siberia meridionale al confine con la Mongolia, le autorità hanno dichiarato lo stato d’emergenza a causa dei vasti incendi boschivi che stanno devastando il territorio. I roghi, che secondo le autorità sarebbero in gran parte causati da comportamenti umani irresponsabili, continuano a estendersi rapidamente nonostante gli sforzi dei vigili del fuoco.
Al momento, in Buriazia stanno bruciando circa 53.000 ettari di foresta. È la seconda area più colpita in tutta la Russia in questa stagione di incendi, subito dopo la vicina regione dello Zabaikalsky, dove si concentra il 90% degli incendi su scala nazionale. Quest’ultima è già sotto stato d’emergenza federale da aprile.
Con l’entrata in vigore dello stato d’emergenza, è stato vietato l’accesso ai boschi regionali. Le autorità forestali locali riferiscono che oltre il 90% dei 174 incendi registrati dalla primavera sono stati causati dall’uomo: tra le pratiche più pericolose ci sono la bruciatura di erba secca e l’accensione di fuochi all’aperto.
Per ridurre il rischio di nuovi focolai, sono state vietate anche la bruciatura di rifiuti e qualsiasi tipo di cottura con fiamme libere. Le previsioni meteo annunciano forti venti nei prossimi giorni, che potrebbero aggravare ulteriormente la situazione.
Grazie allo stato d’emergenza, le squadre di intervento potranno contare su più risorse e personale per affrontare l’emergenza. Gli esperti collegano l’intensificarsi degli incendi anche a condizioni climatiche anomale, come la scarsità di neve durante l’inverno e l’arrivo precoce della primavera.