L’India non ha nascosto il suo disappunto dopo che il presidente americano Donald Trump ha accolto con entusiasmo il capo di Stato Maggiore dell’Esercito pakistano, il maresciallo Asim Munir, alla Casa Bianca, mentre ha annullato un incontro atteso con il premier indiano Narendra Modi durante il vertice del G7 in Canada.

Negli ultimi mesi, Nuova Delhi aveva investito molte energie diplomatiche per convincere i governi stranieri a isolare il Pakistan, dopo l’ultima crisi tra i due Paesi conclusasi il 10 maggio. L’India accusava il Pakistan di sostenere gruppi armati responsabili di attacchi nella regione contesa del Kashmir.
Gli sforzi indiani erano rivolti in particolare verso gli Stati Uniti, che però hanno preso una posizione percepita come ambigua. Trump ha lodato “entrambe le parti” nel conflitto, ha affermato di aver favorito una tregua e ha persino offerto la propria mediazione sul tema del Kashmir, nonostante l’India abbia sempre rifiutato qualsiasi coinvolgimento esterno su quella questione.
Oltre al tema geopolitico, Nuova Delhi stava lavorando anche per ottenere un accordo commerciale con Washington. In questo senso, un incontro ufficiale tra Modi e Trump durante il G7 avrebbe potuto rappresentare un’occasione importante. Ma la Casa Bianca ha preferito concentrare la propria attenzione sul generale pakistano Asim Munir, suscitando forte irritazione tra le autorità indiane.