Omicidio in moschea accende l’allarme sull’islamofobia in Francia

Omicidio in moschea accende l’allarme sull’islamofobia in Francia

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La morte violenta di un giovane musulmano all’interno di una moschea nel sud della Francia ha sollevato preoccupazioni crescenti sull’islamofobia nel Paese. La famiglia della vittima e i rappresentanti della comunità musulmana accusano il governo di aver reagito con ritardo e in modo insufficiente. Solo dopo forti pressioni politiche, martedì l’Assemblea Nazionale ha osservato un minuto di silenzio in memoria del giovane.

Omicidio in moschea accende l’allarme sull’islamofobia in Francia
Omicidio in moschea accende l’allarme sull’islamofobia in Francia

Aboubakar Cissé, cittadino maliano di 22 anni, falegname e volontario presso la moschea di La Grand-Combe, nei pressi di Alès, è stato accoltellato più volte mentre pregava da solo nella moschea venerdì mattina scorso.

Il presunto assassino, Olivier A., cittadino francese di 21 anni, avrebbe filmato l’attacco, insultato Allah e pubblicato tutto sui social vantandosi del gesto: “L’ho fatto io”, avrebbe detto.

Dopo essere fuggito in Italia, si è consegnato spontaneamente alla polizia nei pressi di Firenze domenica sera.

Il procuratore della Repubblica di Alès, Abdelkrim Grini, ha dichiarato che l’ipotesi principale dell’indagine è il movente islamofobo, anche se si valutano anche altre possibilità, tra cui l’ossessione per la morte e il desiderio di diventare un serial killer.

L’avvocato dell’indagato afferma che il suo assistito nega l’odio verso l’Islam, sostenendo di aver colpito “la prima persona che ha visto” e di non aver nulla contro l’Islam o le moschee.

La famiglia di Cissé è stata ricevuta martedì all’Assemblea Nazionale. “Giustizia per nostro nipote,” ha detto lo zio Djibril Cissé. “Era un ragazzo buono, generoso, un esempio per tutti noi. Siamo addolorati e arrabbiati.”

Il minuto di silenzio arrivato in ritardo

Il minuto di silenzio all’Assemblea è stato inizialmente negato dalla presidente Yaël Braun-Pivet, in base a una nuova regola che limita questa forma di omaggio. Ma la decisione è stata annullata dopo le pressioni, soprattutto da parte dei deputati di sinistra.

“La Repubblica è una e indivisibile,” ha dichiarato Marine Tondelier, leader dei Verdi. “Chi viene ucciso per la propria fede deve ricevere lo stesso rispetto da tutte le istituzioni.”

Molti hanno criticato la lentezza della risposta politica. Il presidente Emmanuel Macron ha commentato solo domenica con un post sui social: “Sostegno alla famiglia e ai nostri concittadini di fede musulmana. Il razzismo e l’odio religioso non avranno mai spazio in Francia. La libertà di culto è sacra.”

Diverso il comportamento del ministro dell’Interno Bruno Retailleau, che ha visitato la scuola di Nantes dove era stato accoltellato uno studente il giorno prima dell’omicidio di Cissé, ma non si è recato subito alla moschea. Domenica si è limitato a un incontro con funzionari locali in una città vicina. Venerdì aveva espresso sostegno sui social, ma non ha incontrato la famiglia della vittima.

“Vogliamo sentirci al sicuro. Amiamo la Francia, vogliamo essere trattati come tutti,” ha detto martedì Yoro Cissé, cugino della vittima, all’agenzia AFP.

“L’odio verso i musulmani non viene preso sul serio”

All’inizio, diversi media francesi avevano riportato erroneamente che si fosse trattato di una lite tra due fedeli musulmani. Una versione che ha preoccupato e indignato la famiglia.

Djibril Cissé ha espresso timori per il modo in cui il caso è stato raccontato e per le risposte politiche tardive.

Aminata Konaté-Boune, portavoce del gruppo etnico Soninké di cui faceva parte Cissé, ha dichiarato: “È un crimine islamofobo, è terrorismo. Oggi abbiamo paura. Domani, cosa succederà? Verranno a bussare alle nostre porte per ucciderci?”

Mohammed Moussaoui, presidente del Consiglio musulmano francese, ha lamentato che l’odio anti-musulmano “non venga preso sul serio come altre forme di odio” e ha chiesto perché non sia stata aperta un’indagine per terrorismo.

Domenica oltre mille persone hanno partecipato a una marcia silenziosa a La Grand-Combe in onore di Cissé. Centinaia hanno manifestato anche a Parigi contro l’islamofobia.

Nel frattempo, il governo ha annunciato un aumento delle misure di sicurezza davanti alle moschee in tutto il Paese.

Fonte rfi

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