Un estratto da “Quando il vento canta”

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“Ho paura che mi abbiano abbandonato. Siamo amici, sì, ma se i tedeschi si sono spostati verso questa zona, nessuno verrebbe a riprendermi. Cerco di trattenere le lacrime.

Mi ero immaginato la morte, tante volte, ma non così. Credevo che sarei morto come mio padre, con una pallottola alla testa che nemmeno te ne accorgi. Un momento sei vivo, quello dopo già parli con gli angeli o con qualsiasi cosa ci sia nell’aldilà. È semplice, veloce. Da un lato fa paura il fatto che tutti gli anni di vita possano sparire in meno di un battito di ciglia, ma dall’altro e il modo meno spaventoso. Morire di fame o di sete mi spaventa, perché vedrei la mia pelle sciuparsi, la mia carne sparire, e soffrirei ogni minuto che passa. Ma la morte, in sé e per sé, è qualcosa con cui abbiamo già tutti fatto i conti. Non importa quanti anni hai, ogni bambino ha fatto i conti con la morte, ora che la nera signora bussa ogni giorno alla porta”.

Il brano sopra riportato, tratto dal romanzo di Letizia Turini dal titolo Quando il vento canta
La Resistenza attraverso una fessura nel muro, 
ci porta nell’Italia del 1944, un Paese frammentato, la popolazione divisa.

Gatsby, un giovanissimo partigiano, è bloccato nei resti di una casa diroccata e i suoi compagni non riescono a farlo uscire. Si crea una situazione paradossale, nella quale incontra un compagno di sventura che, come lui, è rimasto prigioniero tra quelle mura, nella stanza accanto. La diffidenza, figlia del periodo, costringe i due a comunicare solo tramite foglio e carboncino, che si scambiano attraverso una fessura nel muro: le parole sono proibite, potrebbero rivelare troppo di chi sta al di là di quelle pietre. In questo alternarsi di frasi appena accennate e confessioni più intime, Gatsby si troverà a fare i conti con l’essenza stessa della natura umana, oltre ogni guerra e fazione. In sottofondo, il vento scandisce i ritmi della guerra per tutti coloro che lo sanno ascoltare.

“Nella primavera del 1944 il vento divenne un pianto disperato e io lo ascoltai”.

L’autrice
Letizia Turini 
nata a Montevarchi, è scrittrice e attrice. Laureata in Letteratura Inglese presso l’Università di Buckingham (Regno Unito), ha conseguito il Master in Scrittura ed Editoria presso la City University of London. Ha ottenuto diplomi professionali di recitazione alla Met Film School di Londra e alla Acting Coach Scotland di Glasgow.

Ha pubblicato Reinher (2013) e Le foglie d’autunno (2018). Il suo interesse più grande è per la storia del ventesimo secolo: è alla continua ricerca di quella parvenza di umanità che è possibile trovare negli avvenimenti storici più drammatici del “secolo breve”.

Il libro:
Titolo: Quando il vento canta. La Resistenza attraverso una fessura nel muro
Autrice: Letizia Turini

Casa editrice: Infinito edizioni

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