RAVENNA — Dopo dodici anni, la Corale “G. Puccini” di Sassuolo torna a calcare il prestigioso palcoscenico del Ravenna Festival, questa volta come unica rappresentante della provincia di Modena. L’occasione è di quelle che non si dimenticano facilmente: partecipare a una masterclass corale guidata dal M° Riccardo Muti, uno dei più acclamati direttori d’orchestra al mondo.

L’appuntamento è fissato per sabato 1 e domenica 2 giugno, quando oltre cento cori provenienti da tutta Italia, per un totale di migliaia di voci, si riuniranno a Ravenna per formare un unico grande coro. Il progetto, dal titolo “Cantare Amantis Est – Viaggio nella coralità”, apre il XXXVI Ravenna Festival e propone un repertorio verdiano scelto personalmente dal Maestro Muti.
Sul leggio, brani di straordinaria potenza espressiva: “Va’ pensiero” da Nabucco, “Patria oppressa!” da Macbeth e “Jerusalem! Jerusalem!” da I Lombardi alla prima crociata. Tutti brani che evocano speranza, identità e riscatto, in un messaggio corale che trascende l’arte e si fa veicolo di pace e solidarietà.
Per Riccardo Muti, non si tratta solo di musica: «Cantare insieme è un atto politico», ha dichiarato, «perché fare musica insieme è l’esempio più vivo di una società che, attraverso armonia e bellezza, tende al bene comune».
L’evento, aperto al pubblico e strutturato come una lezione-spettacolo, rappresenta una straordinaria occasione formativa e artistica, sia per i professionisti che per gli appassionati del canto corale. La Scuola Corale sassolese parteciperà con entusiasmo, consapevole del valore formativo e umano dell’incontro con un maestro del calibro di Muti.
Un simile evento non è una prima volta per la Corale Puccini: nel 2013 fu già protagonista, sempre a Ravenna e con la direzione del Maestro, del “Concerto dell’Amicizia”, poi replicato e trasmesso dalla RAI a Mirandola, in un forte gesto simbolico a favore della rinascita delle zone colpite dal sisma del 2012.
In un momento storico in cui il dialogo culturale e civile appare frammentato, unire migliaia di voci in un solo coro sotto la guida di Riccardo Muti assume un significato che va oltre l’arte. È un gesto che parla di coesione sociale, radicamento nel territorio e valorizzazione dell’eredità musicale emiliana, rappresentata magistralmente dalle opere di Giuseppe Verdi. Inoltre, vedere una realtà locale come la Corale Puccini inserirsi in un contesto nazionale di così alto profilo è motivo di orgoglio per l’intera regione.