Mercoledì 18 giugno oltre 524.000 studenti e studentesse affronteranno la prima prova scritta dell’Esame di Stato. Vietati smartphone e dispositivi digitali: a farla da padrone sarà ancora una volta il vocabolario cartaceo. Ma non uno qualunque.
A pochi giorni dall’inizio della Maturità 2025, cresce l’attenzione sull’alleato più fedele dei maturandi: il vocabolario. In un’epoca dominata dalla tecnologia, lo Zingarelli 2026 si conferma strumento insostituibile per affrontare la prima prova scritta, che si svolgerà mercoledì 18 giugno.

La direttrice editoriale di Zanichelli, Elena Bacchilega, spiega: «Il vocabolario diventa un vero alleato: non è solo un elenco di parole, ma un compagno capace di suggerire spunti, idee, linguaggio preciso e originale. In un momento in cui è vietato l’uso di dispositivi digitali, è la carta a fare la differenza».
Lo Zingarelli 2026 è stato aggiornato con decine di neologismi che riflettono le trasformazioni della società: mansplaining, cyberstalking, algoretica, disarmista, ecoattivista, bioinvasione. Termini nuovi che aiutano i giovani a dare voce alla realtà che vivono ogni giorno.
Tra le novità più interessanti dell’edizione, già disponibile in libreria da maggio, ci sono le Definizioni d’autore, 140 riflessioni firmate da personalità del mondo della scienza, della cultura e dello sport. Per esempio, Marco Baroni, esperto di intelligenza artificiale, ha definito così il concetto di “intelligenza”: “Consiste nell’arte di arrangiarsi, di essere flessibili. Di ritrovare la nostra tana anche se ci hanno costruito un grattacielo davanti”.
La Maturità è molto più di un esame: è un rito collettivo. Per il nostro territorio, significa oltre mezzo milione di giovani chiamati a riflettere sul presente con strumenti culturali adeguati. L’uso del vocabolario cartaceo – aggiornato, inclusivo, attuale, rappresenta non solo un ritorno all’essenzialità, ma anche un gesto di resistenza simbolica contro l’overload digitale. È una sfida concreta all’omologazione linguistica e culturale.