Cinque attivisti di Greenpeace, tra cui il capitano della nave simbolo dell’organizzazione, la Rainbow Warrior, si sono presentati oggi in un tribunale di Seul per la prima udienza del processo a loro carico. I fatti risalgono a novembre scorso, quando, in occasione di un vertice globale sulla plastica tenutosi a Busan, hanno inscenato una protesta al largo della città di Seosan, nella provincia di Chungcheong Meridionale. I cinque – cittadini del Regno Unito, Germania e Messico – sono accusati di intrusione illegale a bordo di una nave e ostacolo all’attività commerciale. Durante l’azione dimostrativa, gli attivisti si erano arrampicati su un'imbarcazione che trasportava resina plastica, aprendo uno striscione con la scritta “Trattato forte sulla plastica”, per sollecitare i negoziatori presenti al summit a sostenere un accordo internazionale vincolante che limiti la produzione globale di plastica. Dopo l’udienza, che si è svolta presso il Tribunale distrettuale centrale di Seul, i cinque hanno tenuto una conferenza stampa all’esterno del palazzo di giustizia, ribadendo la necessità urgente di affrontare l’inquinamento alla radice con misure globali incisive. In attesa della conclusione del processo, agli attivisti è stato imposto il divieto di lasciare la Corea del Sud.

Greenpeace, processo in Corea del Sud per protesta contro l’inquinamento da plastica

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Cinque attivisti di Greenpeace, tra cui il capitano della nave simbolo dell’organizzazione, la Rainbow Warrior, si sono presentati oggi in un tribunale di Seul per la prima udienza del processo a loro carico. I fatti risalgono a novembre scorso, quando, in occasione di un vertice globale sulla plastica tenutosi a Busan, hanno inscenato una protesta al largo della città di Seosan, nella provincia di Chungcheong Meridionale.

Cinque attivisti di Greenpeace, tra cui il capitano della nave simbolo dell’organizzazione, la Rainbow Warrior, si sono presentati oggi in un tribunale di Seul per la prima udienza del processo a loro carico. I fatti risalgono a novembre scorso, quando, in occasione di un vertice globale sulla plastica tenutosi a Busan, hanno inscenato una protesta al largo della città di Seosan, nella provincia di Chungcheong Meridionale. I cinque – cittadini del Regno Unito, Germania e Messico – sono accusati di intrusione illegale a bordo di una nave e ostacolo all’attività commerciale. Durante l’azione dimostrativa, gli attivisti si erano arrampicati su un'imbarcazione che trasportava resina plastica, aprendo uno striscione con la scritta “Trattato forte sulla plastica”, per sollecitare i negoziatori presenti al summit a sostenere un accordo internazionale vincolante che limiti la produzione globale di plastica. Dopo l’udienza, che si è svolta presso il Tribunale distrettuale centrale di Seul, i cinque hanno tenuto una conferenza stampa all’esterno del palazzo di giustizia, ribadendo la necessità urgente di affrontare l’inquinamento alla radice con misure globali incisive. In attesa della conclusione del processo, agli attivisti è stato imposto il divieto di lasciare la Corea del Sud.

I cinque – cittadini del Regno Unito, Germania e Messico – sono accusati di intrusione illegale a bordo di una nave e ostacolo all’attività commerciale. Durante l’azione dimostrativa, gli attivisti si erano arrampicati su un’imbarcazione che trasportava resina plastica, aprendo uno striscione con la scritta “Trattato forte sulla plastica”, per sollecitare i negoziatori presenti al summit a sostenere un accordo internazionale vincolante che limiti la produzione globale di plastica.

Dopo l’udienza, che si è svolta presso il Tribunale distrettuale centrale di Seul, i cinque hanno tenuto una conferenza stampa all’esterno del palazzo di giustizia, ribadendo la necessità urgente di affrontare l’inquinamento alla radice con misure globali incisive.

In attesa della conclusione del processo, agli attivisti è stato imposto il divieto di lasciare la Corea del Sud.

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