Il Primo Mese Islamico: La Storia della Battaglia di Imam Hussein e le Differenze tra l’Islam Shia e Sunni

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Il calendario islamico inizia con il mese di Muharram, considerato il primo mese del nuovo anno islamico. Questo mese ha una particolare importanza sia per i musulmani sunniti che per quelli sciiti, ma è nel contesto delle commemorazioni sciite che la storia della battaglia di Imam Hussein prende vita.

L’Imam Hussein, figlio del quarto califfo dell’Islam, Ali ibn Abi Talib, e della nobilissima Fatima, è considerato un eroe spirituale nel mondo sciita. La battaglia di Karbala, avvenuta nel mese di Muharram nell’anno 680 d.C., è il fulcro della storia di Hussein. In questa battaglia, l’Imam Hussein insieme ai suoi familiari e seguaci affrontò l’esercito del califfo omayyade Yazid I. La causa di questa lotta fu il rifiuto di Imam Hussein di prestare fedeltà a un governante ingiusto e tirannico, che non rappresentava i valori fondamentali dell’Islam.

L’eroico sacrificio di Imam Hussein e dei suoi compagni a Karbala incarna i principi di giustizia, verità e resistenza contro l’oppressione, ed è un importante insegnamento per i musulmani sciiti. Le commemorazioni durante il mese di Muharram, note come “Majalis,” sono un momento di lutto e riflessione sulla tragedia di Karbala e sulla lotta per preservare l’etica islamica.

Le Differenze tra Sciiti e Sunniti:

Oltre alla storia di Karbala, esistono altre differenze significative tra l’Islam sunnita e sciita. Una delle principali differenze è la questione della successione dopo la morte del Profeta Maometto. Mentre i musulmani sunniti credono che i primi quattro califfi – Abu Bakr, Umar, Uthman e Ali – abbiano dovuto guidare la comunità musulmana, i musulmani sciiti credono che la guida dovesse passare direttamente ai discendenti di Maometto attraverso sua figlia Fatima e suo genero Ali.

Gli sciiti attribuiscono una grande importanza agli Imam, che sono considerati esempi spirituali e guida per la comunità. Gli Imam sciiti sono discendenti diretti di Ali e Fatima, e il dodicesimo Imam, conosciuto come l’Imam Mahdi, è considerato dai seguaci sciiti come il Mahdi o il Guidatore giusto, che tornerà a riempire il mondo di giustizia e verità.

Inoltre, gli sciiti attribuiscono grande valore al concetto di “Taqiyya,” che si riferisce alla lealtà al proprio credo, anche in situazioni difficili o pericolose. Questo principio è spesso frainteso da alcune critiche esterne, ma gli sciiti lo vedono come un modo di proteggere la loro identità e la loro fede in momenti di persecuzione o avversità.

In conclusione, il mese di Muharram segna l’inizio dell’anno islamico e offre ai musulmani sciiti un’opportunità speciale per commemorare la battaglia di Imam Hussein a Karbala. La storia di Karbala incarna i valori della giustizia, della verità e della resistenza, e rappresenta una parte significativa della spiritualità sciita. Le differenze tra l’Islam sunnita e sciita sono profonde, ma è importante rispettare e comprendere le diverse prospettive all’interno della ricca tradizione islamica.

Cosa è successo durante la battaglia di Karbala?

Durante la battaglia di Karbala, avvenuta il 10 ottobre 680 d.C., l’Imam Hussein ibn Ali e i suoi seguaci affrontarono un imponente esercito dell’Impero omayyade guidato da Yazid I. La battaglia ebbe luogo vicino alla città di Karbala, situata nell’attuale Iraq.

L’esercito di Hussein consisteva solo in un piccolo gruppo di circa 72 uomini, compresi membri della sua famiglia, amici intimi e seguaci devoti. D’altra parte, l’esercito di Yazid era numericamente molto superiore e meglio attrezzato. Tuttavia, per Imam Hussein e i suoi seguaci, la causa per cui stavano combattendo era sacra e più grande di qualsiasi considerazione sul numero o sull’equipaggiamento.

La ragione fondamentale della battaglia era la questione della legittimità del governo di Yazid I. Imam Hussein si rifiutò di prestare fedeltà a un governante che non rappresentava gli ideali dell’Islam e che si comportava in modo ingiusto e tirannico. Egli voleva preservare la verità e la giustizia, anche a costo della propria vita.

Nel corso della battaglia, i combattenti di Hussein affrontarono con grande coraggio e determinazione le truppe omayyadi. Nonostante la schiacciante superiorità numerica dell’esercito avversario, i seguaci di Hussein combatterono con una fiera resistenza e un’incredibile devozione. Il più giovane figlio di Imam Hussein, il sei mesi di età Ali al-Asghar, fu ucciso da una freccia mentre era tra le braccia del padre, simboleggiando la crudeltà della guerra.

Alla fine, i seguaci di Hussein furono circondati e privati di acqua e cibo per giorni. Il 10 Muharram, noto come Ashura, fu il giorno culminante della battaglia. In quel giorno, dopo che tutti gli uomini di Hussein furono martirizzati, compreso lo stesso Imam, le donne e i bambini superstiti furono catturati e portati davanti al tiranno Ubayd Allah ibn Ziyad, rappresentante di Yazid a Kufa.

La tragica sconfitta a Karbala segnò la fine della resistenza armata, ma il sacrificio di Imam Hussein e dei suoi seguaci ebbe un impatto duraturo sulla coscienza dei musulmani sciiti. La lotta di Hussein contro l’oppressione e la sua lealtà ai principi etici dell’Islam hanno ispirato e continuano a ispirare milioni di fedeli nel corso dei secoli.

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