Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha confermato la disponibilità del presidente Donald Trump a intervenire sulla questione del Kashmir, storico punto di tensione tra India e Pakistan. Secondo il portavoce Tammy Bruce, ogni passo compiuto da Trump punta a “risolvere differenze radicate tra i Paesi”, e il caso del Kashmir non fa eccezione.

Un’offerta di mediazione dopo la crisi
Trump aveva già espresso il suo interesse a intervenire nella disputa, soprattutto dopo aver facilitato una tregua tra India e Pakistan, arrivata in seguito al confronto militare più grave tra i due Paesi negli ultimi decenni. In quell’occasione, il presidente USA aveva affermato: “Lavorerò con entrambi per cercare, dopo ‘mille anni’, una soluzione per il Kashmir”.
Alla richiesta di chiarimenti su eventuali passi concreti da parte di Washington, Bruce ha risposto durante una conferenza stampa alla Casa Bianca che, pur non potendo anticipare piani specifici, “il mondo conosce la natura di Trump” e che la Casa Bianca fornirà aggiornamenti quando sarà il momento.
Ha poi aggiunto che Trump “è stato l’unico a far sedere certe persone allo stesso tavolo per parlare, quando nessuno pensava fosse possibile”. Un riferimento implicito ai precedenti tentativi di mediazione, come quelli con Corea del Nord e Medio Oriente.
Diplomazia in movimento tra Washington, Islamabad e New Delhi
Durante il briefing, è stata anche menzionata la visita negli Stati Uniti di una delegazione pakistana guidata da Bilawal Bhutto Zardari. Il gruppo ha incontrato funzionari del Dipartimento di Stato, tra cui l’Under Secretary Allison Hooker. Le discussioni si sono concentrate sulla cooperazione bilaterale, in particolare nella lotta al terrorismo, e sul sostegno statunitense alla tregua tra India e Pakistan.
Contemporaneamente, una delegazione parlamentare indiana ha incontrato il vice segretario Landau, che ha ribadito il forte sostegno degli Stati Uniti all’India nella lotta contro il terrorismo.
Islamabad, nel frattempo, ha avviato una campagna diplomatica su larga scala per esporre la propria posizione rispetto all’aumento delle tensioni con Nuova Delhi e contrastare l’influenza crescente dell’India negli Stati Uniti.
Pochi giorni prima, parlando con i giornalisti dallo Studio Ovale, Trump aveva rivendicato il merito per aver contribuito a evitare un’escalation militare: “Non mi danno mai credito per nulla, ma nessun altro avrebbe potuto fermare la crisi”.