La salute del migrante nel territorio reggiano: il Centro per la Salute della Famiglia Straniera

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La realtà reggiana gode di un valido supporto sanitario a favore degli stranieri. Il prezioso lavoro degli operatori sanitari in relazione all’accoglienza.

Nei pressi dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia troviamo uno speciale ambulatorio sanitario dedicato alla cura e all’attenzione dei pazienti stranieri non iscritti e non inscrivibili al Servizio Sanitario Nazionale. I migranti che accogliamo nei Progetti e nelle strutture di prima accoglienza del territorio sono tra i pazienti che fanno accesso al Servizio, questo implica che gli educatori di accoglienza collaborano quotidianamente con gli operatori sanitari del CSFS (centro per la salute della famiglia straniera).

Tutte le cure e le prestazioni sono seguite da un team particolarmente sensibile in merito i primi accessi sanitari per coloro che hanno affrontato, in molti casi, un viaggio lungo e faticoso. 

È  possibile essere assistiti dagli operatori sanitari (medici di base, ginecologi, infermieri, assistenti sanitari, ostetrici, medici specialistici..) negli ambulatori che svolgono il loro prezioso lavoro supportati della figura del mediatore culturale – sempre presente. L’importanza di quest’ultima figura nei colloqui sanitari e, durante le visite mediche e specialistiche, è fondamentale per poter agire nel migliore dei modi nell’interesse del paziente.

Tra gli stranieri sul territorio sono presenti anche coloro che non sono in regola con il permesso di soggiorno e potranno in ugual modo accedere con facilità e fiducia ai servizi e alle strutture del servizio sanitario regionale. 

Vorrei porre l’attenzione sull’importanza di quest’ambulatorio che, purtroppo, non è presente in tutte le realtà territoriali. Infatti, possiamo essere orgogliosi dei supporti che vengono messi in campo per gestire le emergenze sanitarie ed i bisogni degli stranieri che non hanno la possibilità di accedere al Servizio Sanitario Nazionale. Il CSFS dunque gestisce tutte quelle visite mediche ed accessi sanitari che altrimenti dovrebbero essere indirizzati nei Pronto Soccorso dei vari ospedali. Tramite appuntamenti e visite mediche specialistiche, è possibile seguire e curare molti pazienti con attenzione ed in tempi rapidi. 

Altro aspetto da non dimenticare sono le condizioni sanitarie in cui molti migranti si trovano all’arrivo sul nostro territorio e all’interno dei Progetti di accoglienza. Molto spesso, infatti, il viaggio provoca problematiche sanitarie fisiche importanti dovute alle scarse condizioni igieniche, ad esempio.

I migranti vengono perciò visitati nell’arco di pochissimi giorni dal loro arrivo sul territorio reggiano e sarà possibile effettuare una prima visita generale in modo tale da poter sin da subito aiutarli e curarli; lo staff medico sanitario individuerà ed indagherà sulle eventuali patologie o problematiche relative la salute del paziente: non parliamo solo di ferite, infezioni o dolori provocati dal viaggio, molto spesso vengono curate malattie ormai croniche e trascurate – le quali non sono mai state trattate nel paese di provenienza.

Verrà attribuito ad ogni persona, tramite passaggio con il Saub territoriale, un codice STP – il quale fungerà da codice sanitario per poter prescrivere visite specialistiche, ad esempio. Ancora, durante la prima visita medica verrà assegnato ad ogni persona un codice trascritto su un cartellino di colore giallo, il quale rende più agevole la ricerca della persona all’interno dei server utilizzati dagli operatori sanitari

È estremamente importante avere con sé il tesserino giallo durante le visite al CSFS e presso gli ambulatori del territorio che collaborano con il CSFS. Questo dettaglio – per nulla scontato – rende possibile identificare una persona sin da subito all’interno dei sistemi e perciò creare un’identità a persone sprovviste di documenti. Il supporto che il CSFS offre è decisamente fondamentale anche per il lavoro dell’educatore di accoglienza, il quale, molto spesso chiede consigli o supporto agli operatori sanitari per capire come sia meglio gestire determinate situazioni inerenti lo stato di salute del migrante. 

Una delle problematiche principali legate all’arrivo del migrante sul territorio dopo un viaggio lungo e complicato è la presenza della scabbia. La scabbia è una malattia della pelle che provoca un intenso prurito ed è particolarmente contagiosa – si diffonde molto rapidamente ed in molti casi può essere risolto tramite un trattamento piuttosto rapido. Capite come il poter essere visitati molto rapidamente possa essere un gran vantaggio per poter individuare casi di scabbia, ad esempio, prima che essi si aggravino.

Il supporto del CSFS è molto valido: telefonicamente è sempre possibile essere ascoltati e perciò entro poche ore si può avere la possibilità di parlare con un operatore sanitario e gestire una particolare situazione nel migliore dei modi. Nel caso in cui il servizio del CSFS non fosse attivo, molto probabilmente, si intaserebbero i pronto soccorso con persone migranti che necessitano di visite mediche non urgenti.

La caratteristica, inoltre, che contraddistingue il CSFS è la presenza dei mediatori culturali. I mediatori permettono di rendere possibile ed agevole il dialogo tra il medico ed il paziente diventando punti di riferimento per i migranti che accedono al CSFS.

Il migrante sin dal suo arrivo nel nostro territorio, tramite le prime cure sanitarie del Centro per la Salute della Famiglia Straniera, potrà porre la sua fiducia in una rete che grazie alla collaborazione ed alla cooperazione lavora al sostegno ed il supporto dei più fragili

È proprio la collaborazione e la cooperazione che voglio trasmettere e continuare a proporre; lavorando insieme e agendo nell’interesse comune sarà possibile raggiungere obiettivi condivisi. Grazie all’impegno quotidiano possiamo far risaltare ciò che di positivo e funzionale ha il nostro territorio. 

di Sonia Lerose

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