Islamabad sfida la narrazione indiana: diplomazia pakistana in missione negli USA
NEW YORK – Una delegazione di alto livello del Pakistan è arrivata negli Stati Uniti per lanciare una campagna diplomatica mirata a contrastare la crescente influenza dell’India sul piano internazionale e a presentare la propria versione sui recenti sviluppi nelle tensioni bilaterali.

Foto Dawn
Il gruppo, composto da ex ministri degli Esteri, ambasciatori e funzionari di rilievo, è guidato da personalità politiche di spicco come Bilawal Bhutto-Zardari, Hina Rabbani Khar e la senatrice Sherry Rehman. La delegazione ha avviato i suoi incontri a New York il 3 giugno, con appuntamenti previsti con il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres, il presidente dell’Assemblea Generale e gli ambasciatori dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza. È prevista anche una sessione con i rappresentanti dell’Organizzazione per la Cooperazione Islamica (OIC).
L’obiettivo dichiarato del Pakistan è chiaro: rispondere alle “mosse provocatorie” dell’India e difendere la propria posizione nei principali forum multilaterali. Oltre agli incontri ufficiali, la strategia pakistana prevede anche attività parallele con analisti, media, e rappresentanti dei think tank più influenti a Washington.
Un altro team da Islamabad, guidato dal Ministro del Commercio Jam Kamal, è atteso a breve per discutere questioni economiche con le controparti statunitensi.
Nel frattempo, anche l’India si muove sullo stesso terreno: il deputato del Congresso indiano Shashi Tharoor sarà a Washington negli stessi giorni, mentre il Segretario agli Esteri indiano Vikram Misri ha appena concluso una visita ufficiale di tre giorni negli Stati Uniti.
Un diplomatico pakistano ha dichiarato: “Non si tratta più solo di scontri di confine. Ora è una questione di controllo della narrazione globale.” A Islamabad preoccupa la rapidità con cui Nuova Delhi sta riuscendo a riportare l’attenzione internazionale su questioni come la lista grigia del FATF, da cui il Pakistan era uscito nel 2022 dopo importanti riforme.
Un funzionario pakistano ha commentato: “Quella indiana è una campagna politica travestita da controllo finanziario. Non ci sono motivi tecnici per riaprire quel dossier.”
La delegazione pakistana intende promuovere un’immagine di moderazione e trasparenza. “Abbiamo risposto con responsabilità alle provocazioni. Raccontiamo i fatti, non slogan,” ha sottolineato uno dei membri.
La senatrice Sherry Rehman ha aggiunto: “Abbiamo un’agenda nostra da portare avanti, ma non resteremo in silenzio davanti alle accuse. Useremo dati e prove, perché i miti non diventino verità accettate sul Pakistan.”
La diplomazia UK-Pakistan
Parallelamente, il ministro degli Esteri pakistano Ishaq Dar ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo britannico David Lammy, in cui i due hanno concordato di rafforzare la cooperazione nei forum multilaterali, soprattutto al Consiglio di Sicurezza dell’ONU. I due si incontreranno nuovamente a margine degli eventi diplomatici previsti a New York entro la fine del mese.