Il sushi è diventato uno dei piatti più amati nel mondo, ma spesso ci si chiede: il sushi è solo giapponese o esiste anche quello cinese? In realtà, dietro a questi bocconcini di riso e pesce si nasconde una storia affascinante fatta di contaminazioni culturali, evoluzioni regionali e qualche sorpresa inaspettata.

Le origini: tra Cina e Giappone
Contrariamente a quanto si pensi, le radici del sushi affondano in Cina, dove già nel IV secolo a.C. si conservava il pesce fermentandolo con il riso. Questo metodo, chiamato narezushi, serviva a prolungare la durata del pesce in assenza di refrigerazione. Il riso, però, veniva scartato.
Solo secoli dopo, in Giappone, questa tecnica è stata trasformata in qualcosa di nuovo: un piatto in cui riso e pesce vengono consumati insieme, dando origine al sushi come lo conosciamo oggi. I giapponesi hanno poi raffinato la preparazione, introducendo l’aceto nel riso e creando le tante varianti moderne.
Sushi giapponese: eleganza e precisione
Il sushi giapponese è un’arte. Dietro ogni nigiri o maki c’è una filosofia che punta alla perfezione: ingredienti freschissimi, tagli precisi, porzioni equilibrate. I maestri sushi giapponesi studiano per anni prima di poter servire al pubblico.
I tipi di sushi più comuni in Giappone includono:
- Nigiri: riso modellato a mano con una fettina di pesce crudo sopra
- Sashimi: solo pesce crudo, senza riso
- Maki: rotolini avvolti in alga nori, con pesce, verdure e riso
Ogni ingrediente è scelto per esaltare il sapore naturale, con poca salsa di soia e nulla che sovrasti il pesce.
Sushi cinese: adattamenti e creatività
In Cina, il sushi è stato reinterpretato con uno spirito diverso, più aperto alla contaminazione e all’adattamento al gusto locale. Nei ristoranti di sushi cinesi, che troviamo anche in molte città occidentali, il menu è più vario e “fusion”, spesso con ingredienti cotti o abbinamenti più audaci.
Ecco cosa potresti trovare in un sushi cinese:
- Roll fritti: maki impanati e fritti per una versione più croccante
- Salse abbondanti: maionese, teriyaki o piccanti per arricchire il gusto
- Ingredienti non tradizionali: mango, pollo, avocado, formaggio cremoso
Il sushi cinese è più “pop”, pensato per conquistare il palato con sapori forti e una presentazione colorata.
Quale scegliere?
Non esiste una risposta giusta o sbagliata. Il sushi giapponese è la scelta perfetta per chi cerca autenticità, minimalismo e rispetto della tradizione. Quello cinese, invece, può essere più adatto a chi ama le sperimentazioni, i sapori intensi e un’esperienza più giocosa.
In fondo, ogni versione è un modo diverso di celebrare un piatto che, pur cambiando forma e stile, continua a unire le culture.